VICENZA - Mentre va avanti "l'indagine della discordia", così si può definire, riguardante i pareri vicentini sulla Tav, sul treno veloce arriva la bocciatura...
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Dopo questa ennesima presa di posizione contraria,
veniamo alla citata "indagine della discordia". In attesa del progetto firmato dall'Anas, a Vicenza scoppia la polemica sull'indagine avviata dal Comune attraverso 14 questionari destinati ad associazioni di categoria, ordini professionali e altre realtà del territorio per avere il loro parere in vista della progettazione dell'opera.
"I loro nomi sono top secret per evitare che si influenzino a vicenda - spiega palazzo Trissino -. Ognuno, successivamente, nominerà 10 esperti, 140 in tutto, con i quali confrontarsi sul tema". L'idea non è piaciuta ai consiglieri comunali dei Cinque stelle Daniele Ferrarin e Liliana Zaltron, firmatari di due interrogazioni: "L'amministrazione dimostra ancora una volta una netta chiusura verso la partecipazione", attaccano. Entrambi chiedono un referendum e la sospensione del test, ritenuto limitativo per un'infrastruttura destinata, dicono, a stravolgere la città.
Critica anche la consigliera di Sel Valentina Dovigo: "Che tipo di consultazione è?". La replica di palazzo Trissino non si è fatta attendere: "I cittadini verranno coinvolti, ma in un secondo momento. Per ora interpelleremo 14 soggetti selezionati. Il metodo è stato utilizzato anche per la riqualificazione del parco della pace all'ex Dal Molin". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino