Tav, il Consiglio comunale dice sì. Il sindaco: «È un salto di qualità»

Una veduta del Consiglio comunale che ha discusso la Tav
VICENZA - Semaforo verde, a Vicenza, per i treni veloci. A patto che Rfi dica sì ai paletti fissati dall'amministrazione comunale, perchè in caso contrario è pronto a...

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VICENZA - Semaforo verde, a Vicenza, per i treni veloci. A patto che Rfi dica sì ai paletti fissati dall'amministrazione comunale, perchè in caso contrario è pronto a scattare il rosso. Si è chiuso così, con il via libera ad amplissima maggioranza allo studio di fattibilità della Tav, la maratona di due giorni che ha inchiodato ai banchi i consiglieri comunali del capoluogo berico, chiamati a dire la loro su quest'opera da 2,45 milioni di euro destinata a rivoluzionare il volto di Vicenza.








«Abbiamo messo dei paletti e su questi paletti saremo rigidissimi», dice in aula il sindaco Achille Variati. E aggiunge: «Dovessero emergere delle problematiche ci si fermerà, ma io non credo sarà così e con questo voto abbiamo dato a Vicenza la concreta possibilità di fare un salto di qualità vero».



Il progetto preliminare dell'Alta Velocità è passato con il sì compatto della maggioranza di centrosinistra e con quello di Ncd. Nessun dubbio da parte del capogruppo del Pd Giacomo Possamai: «Per la città questo è un momento storico perché stiamo parlando di un'opera strategica fondamentale, vincolata a delle precise condizioni». Quelle contenute nel maxi emendamento approvato in aula. «Tre su tutte: ad Rfi chiediamo una soluzione alternativa rispetto al tunnel idroviario sotto Monte Berico, così come chiediamo di essere coinvolti nella progettazione architettonica delle due nuove stazioni che nasceranno in Fiera ed a Borgo Berga e di avere voce in capitolo per quanto riguarda il futuro dell'attuale stazione che verrà dismessa». E poi la condizione delle condizioni: «Si devono realizzare anche tutte le opere connesse previste».



A votare contro, invece, solo i due consiglieri di Sel e Movimento 5 Stelle. Con Valentina Dovigo di Sel, che spiega: «Non sto dicendo no allo sviluppo del trasporto su rotaia, dico no a questo progetto che distrugge il territorio». E le altre opposizioni? Non hanno partecipato al voto i "civici" Claudio Cicero e Manuela Dal Lago, mentre tutte le altre forze di minoranza si sono astenute. Compresa Forza Italia: «La nostra - spiega Roberto Cattaneo - è un'astensione “costruttiva”: la maggioranza ha accolto alcune delle nostre osservazioni e noi siamo da sempre a favore della Tav». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino