Furto d'arte in pieno centro: sparito il "tappeto volante"

L'opera d'arte rubata
ROVIGO - Non deve essere stato facile rubare l'installazione artistica battezzata "Tappeto volante", sistemata in Piazza Matteotti nell'ambito della bella rassegna Icaro:...

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ROVIGO - Non deve essere stato facile rubare l'installazione artistica battezzata "Tappeto volante", sistemata in Piazza Matteotti nell'ambito della bella rassegna Icaro: un vero e proprio tappeto in lana (quindi non leggero) di circa 15 metri quadrati, ancorato a terra con tanto di chiodi. Eppure, qualcuno si è preso la briga di farlo, di sudare per mettere a segno un furto tanto stupido quanto lesivo dell'immagine della città.


La scomparsa si è verificata nella notte tra venerdì e sabato. «Abbiamo subito attivato un giro di chiamate - spiega Melania Ruggini, art director che segue la rassegna Icaro, che si articola installazioni d'arte in città - per cercare di capire se qualcuno sapesse dove fosse finita l'opera, ma non c'è stato nulla da fare». Pochi dubbi sul fatto che di furto si tratti, anche perché è stata prelevata anche la targa che forniva tutte le informazioni sull'opera, come le altre di Icaro realizzata anche grazie al contributo della Cassa dei risparmi di Padova e Rovigo. A realizzare la complessa tessitura l'artista Caterina Vallini, in collaborazione con l'associazione Ago e Filo e l'associazione Arci Younited, che raccoglie ragazze marocchine, particolarmente abili nella realizzazione di manufatti di questo tipo. «L'idea originaria - prosegue la Ruggini - era di mantenere l'installazione sino a settembre, ma poi avevamo pensato di ridurre il periodo. L'intento era quello di fare in modo che il rodigino fosse quasi obbligato e confrontarsi con l'arte, a sbatterci la faccia, per così dire». Un intento lodevole, al quale non si può certo dire che la città abbia risposto mostrando la propria faccia migliore, visto che l'opera è semplicemente sparita. «Ci è venuta persino l'idea - chiude l'art director - che potesse essere stata buttata via, ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Ora faremo denuncia». Intanto è stato lanciato un appello a chiunque possa avere informazioni sull’opera. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino