Anche l'estrema unzione per Dianora, poi il miracolo: guarita dalla “suina”

Dianora Fontanive con il marito Sergio
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TAIBON AGORDINO - «Ghe l'ho fata, son encora qua», è l'urlo liberatorio di Dianora Fontanive. «A noi pare un miracolo, siamo pieni di felicità», sono invece le parole piene di affetto del marito Sergio Bogo e delle figlie Jessica e Denise. Dianora, 55 anni, da quasi 40 residente a Listolade di Taibon ma nata a Martin di Cencenighe, ce l'ha fatta per davvero, ha superato l'incubo della malattia H1N1, detta "influenza suina".




«Abbiamo pensato fosse finita alcune volte - confessa il marito - ai primi di febbraio, all'ospedale di Belluno, in seguito a un arresto cardiaco a mia moglie è stata impartita l'estrema unzione». Ma Sergio e le due figlie non si sono mai date per vinte. «Ci abbiamo sempre creduto - dicono Denise e Jessica - e alla fine la mamma ce l'ha fatta».



Tutto ha avuto inizio lo scorso 17 dicembre quando per Dianora si è reso necessario il ricovero per una forma di diabete. Le sue difese immunitarie non hanno evitato il peggio e il 28 dicembre Dianora è entrata in rianimazione a Belluno. «Una situazione gravissima - ricorda Jessica - mamma non respirava più autonomamente e a Treviso il 30 dicembre la diagnosi è stata impietosa: H1N1. Eppure sembrava che pian piano si stesse riprendendo invece dopo 10 giorni di nuovo il crollo e la difficoltà di trovare un posto letto in un centro specializzato. Grazie al dottor Roberto Pianon siamo riusciti a portare la mamma al Sant'Orsola di Bologna».

Sergio, pensionato, ha trascorso ogni ora accanto alla moglie senza mai smettere di credere nella possibilità di un suo ritorno a casa. «Non mi sono rassegnato - dice - nemmeno quando mi hanno dato la notizia che Dianora non ce l'avrebbe fatta, o comunque che il ritorno alla normalità per lei sarebbe stato difficile se non impossibile». E invece quello che la figlia Jessica definisce un piccolo miracolo è successo. «La mamma è qui, è serena, ci vorrà tempo per riprendere tutte le sue attività ma ha una forza d'animo eccezionale».



Dianora ha parole di ringraziamento per tutti, non fa nomi per non rischiare di dimenticare qualcuno. «Un grazie perché mi sono sentita coccolata da medici e infermieri e dalla gente del mio paese che mi è stata sempre vicino. Un ultimo pensiero non meno importante lo voglio dedicare a tutte le persone che invece non ce l'hanno fatta come Ivo Soccol, 66 anni, originario di Taibon, morto a Padova per influenza H1N1» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino