BELLUNO - Era andato a benedire la casa dei genitori e ha tentato di violentare la ragazzina di casa di soli 13 anni. Ieri il tribunale di Belluno in composizione collegiale ha...
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«La devo benedire perché è una strega». Questo ha ripetuto fin dal primo incontro il 54enne africano alla mamma della ragazzina. La donna africana con il marito si era avvicinata al pastore pentecostale Bunting Smith Valicous. «Pregava, faceva miracoli, la gente di fronte a lui cadeva, ti aiutava a guarire e trovare lavoro», ha spiegato la donna ieri in aula a Belluno. Domenica 5 agosto 2012, dopo la funzione avvenuta a Conegliano, la donna invita il santone nella sua casa della Valbelluna per una benedizione.
Subito inizia il primo tentativo di abuso con palpeggiamenti alla ragazzina, al momento della preghiera quando la mamma e il marito avevano gli occhi chiusi perché unti dal pastore con l’olio d’oliva.
Poi ancora mentre la 13enne gli preparava la camera. Ma la trappola è scattata il 6 agosto 2012 mattina. La mamma esce per la spesa quando torna vede la figlia quasi in lacrime impaurita e le chiede cosa avesse. Risponde il santone: «Lascia stare lei è una strega ha paura di me». Quando l’uomo se ne va la piccola dice: «Non posso parlare se no mi ha detto che morirò».
Alla fine il terribile sfogo con la mamma e il racconto di quando lui le si è avvicinato sul divano e si è aperto la cerniera dei pantaloni e ha tentato la violenza. Fortunatamente in quel momento è arrivata la mamma.
Il santone allora ha fretta di andarsene e si fa accompagnare dalla donna alla stazione di Belluno. Dopo si perdono le sue tracce. La polizia lo ha cercato anche a Padova dove in via Progresso Bunting Smith Valicous avrebbe dovuto tenere un convegno in quei giorni, ma non si è mai presentato.
Dopo la denuncia della mamma il 5 ottobre scatta l’ordine di custodia cautelare, ma Smith era latitante. Ieri la condanna, richiesta dal pm Simone Marcon che nella sua requisitoria ha chiesto 7 anni. La difesa con l’avvocato Tonion ha chiesto l’assoluzione evidenziando le presunte contraddizioni della piccola. La ragazzina, che aveva parlato in incidente probatorio, è stata giudicata credibile dal collegio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino