Patto della salute, il Veneto guiderà il gruppo delle otto regioni virtuose

(archivio)
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ROMA - Dopo una lunga giornata di lavoro che ha visto come protagonisti il ministero della Salute, quello dell'Economia e le Regioni, è stato finalmente chiuso il patto della salute 2014-2016. «Per noi questa è una giornata straordinaria», ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che in questi mesi ha lavorato a stretto contatto con le Regioni. «È un Patto ad alto tasso di innovazione, comporta certezza di budget, riorganizzazione per i prossimi tre anni di tutto il sistema - ha spiegato Lorenzin - e mette all'interno l'idea della spending review con reinvestimenti nel sistema sanitario derivanti dai risparmi. Abbiamo inoltre definito un impegno per l'aggiornamento dei Lea e del nomenclatore delle protesi audiovisivo». Per il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, «È stato un confronto positivo che ci ha portato ad avere certezza di risorse, risorse per investimenti, impegni molto seri delle Regioni per la riorganizzazione». «È un fatto molto importante - ha aggiunto - che i risparmi serviranno per qualificare il sistema sanitario, questo è il messaggio ai cittadini - ha spiegato Errani - Questa è l'evoluzione di un percorso che viene dagli altri Patti e la collaborazione tra governo e Regioni che fa un salto di qualità». «Per la prima volta, il fondo nazionale sanità è stato aumentato in modo consistente, del 2.3% rispetto all'anno precedente e ci sono garanzie che si mantenga un aumento anche per gli anni 2015 e 2016. La cifra prevista dal Patto per il servizio sanitario per l'intero triennio 2014.2016 è pari a 337,3 miliardi di euro. Veneto che, come ricorda anche l’assessore al Bilancio Roberto Ciambetti, è stata scelta per guidare le "otto virtuose". «L'indicazione del ministero è la certificazione del nostro ottimo lavoro», ha sottolineato Luca Zaia presidente del Veneto, una delle otto regioni che in sanità offre livelli assistenziali garantiti secondo gli ultimi rilevamenti ministeriali. «È un doppio riconoscimento - afferma Zaia - visto che siamo l'unica Regione a non applicare l'addizionale Irpef costringendoci a rinunciare a 180 milioni l'anno. E inoltre è un traguardo di qualità dei servizi erogati. Ringrazio tutti i collaboratori regionali e della Sanità ai quali va il merito di questo lavoro di squadra. Questo riconoscimento è comunque - conclude Zaia - solo una tappa di un progetto ben più ambizioso».
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Il Gazzettino