BELLUNO - Bellunesi "into the wild". Nelle terre selvagge, sulle orme di Christopher McCandless. Due giorni di cammino nelle lande desolate dell'Alaska, il difficile guado...
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Simone e Thomas hanno allungato la mano e la settimana scorsa sono andati a prendersi un'avventura incredibile. Forse, sottovalutandola un pò. Se non altro nel percorso (tutto a piedi, tra fiumi da attraversare e foreste) da Healy fino alle terre selvagge. «Non abbiamo fatto nessuna preparazione particolare - racconta Simone -. Abbiamo affrontato il percorso (oltre 20 miglia, quasi 40 chilometri, lungo lo Stampede Trail, ndr) senza mappa e navigatore: pensavamo di impiegare meno tempo per raggiungere il magic bus». Invece, il percorso ha impegnato i due ragazzi (24 anni Simone e 32 Thomas) per oltre 12 ore. Fino ad arrivare, quasi all'imbrunire, al magic bus. «Abbiamo acceso la stufa e ci siamo sentiti al sicuro - raccontano Thomas e Simone -. Dopo una notte là dentro, capisci davvero l'importanza di certe comodità della vita quotidiana». A dir poco movimentato il ritorno. «Il Teklanika, fiume da affrontare con reverenza, si era ingrossato durante la notte - spiega Thomas -. Se il giorno prima l'acqua arrivava al livello della vita, al ritorno era da suicidio pensare di guadare il fiume. Dopo vari tentativi e un bel pò di panico, un colpo di fortuna: abbiamo trovato un gommone gonfiabile, abbandonato sulla nostra sponda. Lo abbiamo gonfiato e ci siamo messi in acqua. Dopo qualche giro su noi stessi, siamo riusciti a controllare la corrente e siamo sbarcati sulla sponda opposta». Gli zaini e i sacchi a pelo sono dovuti rimanere dall'altra parte del Teklanika, in Alaska.
Assieme ad una parte del cuore dei due avventurieri. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino