VICENZA - Provocazione? Forse. Mossa pubblicitaria? Probabile. Fatto sta che all'Olimpico di Vicenza non hanno ricordi - almeno recenti - di un polverone di questa portata....
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L'appuntamento è per il 18 settembre alle 21 - e in replica il 19 settembre - quando sul palco saliranno attori nudi intenti a toccarsi ai piedi del crocifisso. Apriti cielo. Per Liddel, esponente del teatro di ricerca, è un inno all'amore. O, meglio, un testo biblico a partire dal quale si costruisce un'eresia, trasferendo l'ardore dell'amore divino in passione profana. "Non mi interessano - spiega - la bestemmia, lo scandalo, la provocazione, ma il sacro e la religione come qualcosa di sovversivo". Quanto basta per far storcere il naso a molti, che giudicano l'opera blasfema e scandalosa, e ne chiedono la cancellazione. Tra questi c'è il leader leghista Matteo Salvini, il quale avrebbe parlato di una masturbazione sul palco. Dura la replica del vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci. "Scandalosa è la censura preventiva di Salvini e dei suoi epigoni - sbotta - E' un attacco alla libertà degli artisti, una gigantesca mistificazione sul significato della ricerca dell'autrice catalana. Uno spettacolo, per essere giudicato, va visto. Si lasci al pubblico la libertà di decidere che cosa andare a vedere a teatro e di farsi un'opinione". Roberto Cervellin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino