Finale scudetto: il delitto perfetto contro Rovigo

Pubblico deluso dopo la partita (foto Max Sandri)
ROVIGO - A Calvisano si è consumato il delitto rugbistico perfetto. D’altronde era scritto. Se i padroni di casa non avessero saputo vincere imponendo il loro gioco e la...

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ROVIGO - A Calvisano si è consumato il delitto rugbistico perfetto. D’altronde era scritto. Se i padroni di casa non avessero saputo vincere imponendo il loro gioco e la loro superiorità, sarebbero subentrati gli aiutini, le sviste arbitrali, gli episodi disciplinari che cambiano una partita.




Così è stato. Nel momento in cui Rovigo stava producendo il massimo sforzo per resistere gli sono piovuti addosso un cartellino giallo inesistente a Lubian (Damasco ha usato il tmo un migliaio di volte, in quell’occasione no, avrebbe chiarito che Edo non era in fuori gioco per il tocco di Cavalieri) e uno rosso a Quaglio viziato da un giallo precedente dubbio. Qui la diga rossoblù, già in affanno, ha iniziato a crollare. Non poteva essere altrimenti, nonostante la stoica resistenza addirittura in 12 contro 15 (altro giallo a Ragusi).



Sorprendente? No. Quando si parla di conflitto d’interessi di Alfredo Gavazzi, presidente della Fir e proprietario del Calvisano, lo si fa perchè questa è poi la logica conseguenza. Aggravata dal fatto che il settore arbitrale ora non è più indipendente, ma è governato dal settore tecnico della Fir. Cioè ancora da Gavazzi. Tutto questo i tifosi l’hanno capito e gliel’hanno detto in faccia in mille modi. L’ultimo durante la premiazione dei Bersaglieri intonando un "Grazie Gavazzi" a cui lui dal palco ha risposto: "Ora vengo giù da voi". La Rugby Rovigo invece cosa fa? Fa rimuovere gli striscioni ironici (Gavazzi bagarino), va a cena con lui, lo blandisce. Così facendo garantirà non uno, ma altri 10 scudetti al Calvisano. Complimenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino