Sciata notturna, black out in pista Scoppia la rivolta in Val Zoldana

La pista illuminata a Zoldo
Brutta disavventura per gli sciatori che ieri sera hanno deciso di provare le piste notturne in Val di Zoldo. «Dopo aver...

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Brutta disavventura per gli sciatori che ieri sera hanno deciso di provare le piste notturne in Val di Zoldo.


«Dopo aver chiamato la società del Civetta per accertarci del regolare funzionamento delle piste in notturna - racconta un gruppo di sciatori trevigiani - e dopo aver consultato la loro pagina web siamo partiti da Treviso per Forno di Zoldo. Pagato l'affitto degli sci, siamo andati a comprare lo skipass».

Ma qui inizia il calvario: dopo una discesa e mezza tutte le luci sulla pista all'improvviso si spengono e tra gli sciatori scoppia il panico. Soli, nel buio della montagna, alcune famiglie avevano anche dei bimbi al seguito.

«Nessuno e sottolineiamo nessuno - spiega il gruppo trevigiano - è venuto ad aiutare la gente che era in mezzo alle piste a scendere. Potevamo farci realmente male». Gli sciatori si fanno coraggio e riescono a scendere a valle pian piano, restando uniti in gruppi.

Ma dopo la terribile disavventura, arriva la rabbia: «Arrivati a valle sani e salvi ma con una gran paura ci siamo recati all'ufficio skipass Civetta e quelli della biglietteria sono al telefono. Nessuno ci chiede scusa o ci presta soccorso. Intanto la gente si affolla per riavere indietro i soldi, erano le 21.20 e le discese erano iniziate da poco».

Ma dalla biglietteria la risposta è stata decisa: nessun rimborso, potete tornare un'altra sera a sciare gratis. Ed è scoppiato il putiferio, con tanto di insulti, e l'arrivo dei carabinieri.

«Noi non intendiamo tornare mai più in questo posto - raccontano gli sciatori trevigiani - il disagio è stato grandissimo. Abbiamo chiamato i carabinieri che hanno tutelato la società del Civetta dicendo che non c'era reato. Alla fine siamo tornati a casa senza il nostro rimborso e senza aver sciato. Ci hanno detto di fare un esposto e che forse ci verranno ridati i venti euro. E' una situazione tristissima, che evidenzia come le cose funzionino nel nostro paese. Per di più al presidente dello Skipass non interessa se il cliente ritorni o no. Non si preoccupava di noi sciatori, solo di mandarci via dicendoci che se fossimo tornati avremmo sciato gratis, solo in notturna. Una vergogna».


Ma il problema dei rimborsi agli sciatori viene sollevato anche da una lettrice veneziana in vacanza a Falcade: «Avevo pagato per due giorni sci, skipass e lezioni, perchè non abbiamo diritto alla restituzione dei nostri soldi?». La scusa è solita: forza maggiore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino