Marina Massironi, nota al grande pubblico per le sue interpretazioni negli esilaranti e stralunati film di Aldo, Giovanni e Giacomo, sarà all'Astra di Schio, mercoledì alle...
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“Il testo è lo stesso del 1994 - ci ha detto la simpatica Marina Massironi - e per me può essere considerato un classico. La riedizione, così come la versione originale, non si rifà al contingente, ma è una riflessione sul valore dell'insegnamento, dell'istruzione, del rapporto tra insegnanti e alunni. Su questi argomenti il dibattito è sempre aperto”.
Lei che pensa del rapporto insegnanti-studenti in genere?
“Che è conflittuale solo quando gli insegnanti sono costretti a vivere in una situazione di debolezza e di poca dignità; se invece risultano essere delle guide umane e competenti, quello tra insegnanti e studenti è un rapporto splendido”.
Continuando a parlare di rapporti, com'è quello con Silvio Orlando?
“Con lui c'è una forte intesa artistica: è un grande attore ma soprattutto una persona meravigliosa, generosa e raffinata. Lavorare assieme è un piacere autentico”.
Le sue interpretazioni cinematografiche e teatrali sono sempre legate ad una comicità particolare, quasi involontaria. A suo avviso quali sono le principali caratteristiche di un'attrice comica?
“Domanda da mille dollari a cui non so rispondere a livello generale; posso solo dire cosa penso sia valido per me stessa, anche se francamente non so se pormi interamente nella categoria... ecco, direi che non ho mai deciso se essere un'attrice comica o drammatica, ho solo fatto esperienze di lavoro su personaggi e comicità di situazione: ho trovato cioè compagni di viaggio con cui mi sono confrontata in momenti comici, con loro è stata necessaria una buona dose di voglia di giocare, osservando la realtà intorno e dando il proprio contributo per cogliere gli aspetti su cui ridere. Ecco, diciamo che ho esperienza di situazioni brillanti, scoppiettanti”.
Nel suo curriculum professionale figura pure tanto doppiaggio, un'arte più umile della recitazione vera e propria: che cosa le ha dato prestare la voce ad altri?
“Molto, veramente: ho iniziato negli anni ottanta e ho potuto sperimentarne la potenzialità. E' stato affascinante passare dalla carota al riccio alla patata lessa... Ho doppiato tanti cartoni animati e pochi personaggi in carne e ossa, per la verità. Poi ho smesso per recitare “sul serio”, ma di recente ho doppiato un cartone, non ho resistito”.
Lo scorso anno con “La scuola” siete stati a Vicenza, mercoledì sarete a Schio: come trova la nostra provincia?
“Culturalmente molto attiva e ricettiva, senza dubbio”.
Progetti futuri?
“Posso dirlo sinceramente? Riposare!!! La tournée fino a maggio sarà fittissima e assorbirà tutte le mie energie. Poi mi dovrò necessariamente ricaricare”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino