Gli sceicchi in sopralluogo ad Arten la "cittadella islamica" è più vicina

Gli sceicchi in sopralluogo ad Arten la "cittadella islamica" è più vicina
Alla fine gli sceicchi sono arrivati. E il loro interesse per la struttura di Arten non è stato scoraggiato dall'iter burrascoso e dall'ostilità dei residenti. A...

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Alla fine gli sceicchi sono arrivati. E il loro interesse per la struttura di Arten non è stato scoraggiato dall'iter burrascoso e dall'ostilità dei residenti. A confermarlo la presenza di circa una decina di personalità del mondo arabo che nella tarda mattinata di ieri hanno fatto visita al cantiere, che attualmente vede la struttura dell’immobile destinato ad appartamenti ed uffici al grezzo, per cercare di capire come effettivamente il progetto si concretizzerebbe.




Il gruppo ha visto tra le presenze più illustri quelle di un alto rappresentante dell'Arabia Saudita ossia lo sceicco Saud Alturki ed il consigliere del segretario generale per le costruzioni all'estero, lo sceicco Mohammed Bin Salim Bahmmam, che si sono aggirati nel cantiere con Dino Samaria, titolare dell'impresa Samaria costruzioni srl e altri mediatori. Il sopralluogo serviva per presentare agli arabi dell'associazione Un Passo Verso La Speranza, la struttura di via San Rocco e come potrebbe accogliere il progetto di una cittadella islamica. La presenza degli sceicchi per la conferenza di pace a Pordenone ha permesso il loro arrivo nel Feltrino.







Il progetto, hanno ribadito, non prevede la realizzazione di una moschea, ma un centro culturale e commerciale, che non sarà limitato alla comunità islamica ma aperto a tutti i cittadini. Sembra che ci sia la volontà di realizzare tra le altre cose, un piccolo supermercato, una macelleria, una scuola di inglese ed arabo, uno studio televisivo ed all'esterno una piscina con solarium. Per avere la presentazione effettiva del progetto bisognerà attendere con ogni probabilità la sentenza del Consiglio di Stato, anche se difficilmente verrà negato il proseguo dell'opera, perché non ci sono gli estremi per bloccarla. Nel timore che si verificassero disordini durante la presenza degli arabi era presente anche una pattuglia dei carabinieri. Ma non ce ne è stato bisogno. Gli ospiti arabi, terminata la visita, sono andati a pranzo alla Birreria di Pedavena.



Proprio mentre a mezzo chilometro dal futuro centro islamico, al ristorante La Fenadora, erano seduti a tavola il sindaco di Verona Flavio Tosi, la senatrice Raffaela Bellot e tutto la staff della Lega Nord bellunese. Secondo i leghisti quell'edificio non potrà essere trasformato in moschea perché le leggi urbanistiche non lo consentono. L'inghippo potrebbe essere proprio qui: non sarà una moschea ma un centro culturale e commerciale. Il prossimo passo spetterà all'ambasciata. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino