Scandalo San Camillo, Zaia forse commissaria. Sindacati: un errore Stop appalti, verso soluzione interna

Una centenaria dell'Ipab festeggiata dall'assessore Annamaria Cordova, al centro con la fascia tricolore
VICENZA - Il video choc che riprende il letto di un anziano al San Camillo di Vicenza con le lenzuola sporche e infestate da vermi continua a far discutere. Se da una parte la...

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VICENZA - Il video choc che riprende il letto di un anziano al San Camillo di Vicenza con le lenzuola sporche e infestate da vermi continua a far discutere. Se da una parte la procura ha aperto un'inchiesta per fare chiarezza sul caso - che risale al luglio scorso, pochi giorni dopo l'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Lucio Turra - dall'altro sindacati e politica invocano pulizia e un cambio di marcia nella gestione delle strutture per anziani.




L'Ipab ha revocato l'appalto alla cooperativa Bramasole di Padova, rescindendo un contratto di quasi 7 milioni di euro, vinto con un ribasso d'asta da record, ma le polemiche sono tutt'altro che spente. Nella serata dell'8 ottobre rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil hanno incontrato il presidente Lucio Turra per parlare della situazione. "Bisogna fare chiarezza e individuare i responsabili - ha ammonito Giancarlo Puggioni, segretario provinciale della funzione pubblica della Cgil - Il presidente ha escluso nuove gare d'appalto. Probabile l'utilizzo di risorse interne, anche se in questo caso bisogna selezionare nuovo personale. Eravamo a conoscenza di problemi organizzativi, ma non di episodi come quello del video".



Dure le Unioni sindacali di base, secondo le quali quanto accaduto al San Camillo di via Formenton - che ospita un centinaio di anziani non autosufficienti - "dimostra il fallimento di un'organizzazione che non prevede personale sufficiente per curare le persone".

"Nessuna sorpresa. Ce lo aspettavamo. Un anno fa quando fu assegnata la gara sostenemmo che l'offerta non era in grado di garantire la qualità assistenziale - proseguono - Questo è il risultato della privatizzazione dei servizi".



L'ente assistenziale - 500 dipendenti e 800 ospiti - ribadisce che in estate, in seguito alle segnalazioni di familiari, dirigenza e sindacati, aveva contestato alla Bramasole il mancato rispetto degli obblighi contrattuali. Un centinaio i disservizi e gli inadempimenti segnalati. Si parla tra l'altro di medicine non usate buttate nel cestino. I rilievi verranno elencati in un dossier e inviati alla Regione.



"Abbiamo operato con diligenza e attenzione. Escludiamo qualsiasi responsabilità oggettiva dell'accaduto, non conforme allo standard dei servizi resi dall'ente", confermano in contra' San Pietro. La palla passa ora alla giunta di Luca Zaia, la quale avrà un paio di settimane per valutare il caso alla luce delle indagini degli ispettori e della relazione dell'Ipab. Possibile un nuovo commissariamento. Sarebbe il terzo in pochi anni. Ma Puggioni boccia l'ipotesi: "Sarebbe un errore. Il nuovo cda ha dimostrato di voler lavorare per il bene dell'Ipab". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino