ROVIGO - Già in udienza non è consueto vedere un colpo di scena. Una serie intera poi... davanti al giudice Marcello d'Amico, nel processo che vede imputato un nigeriano...
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Una gravidanza che la ragazzina decise poi di non portare avanti. L'imputato ieri era alla sbarra con l'interprete. La difesa ha prodotto una ricetta e un certificato medico che attesterebbero come l'uomo sia quasi completamente impotente in seguito a un gravissimo incidente stradale avvenuto 14 anni fa che lo vide a lungo ricoverato in ospedale a Padova.
«Sono stato in coma per 15 giorni - ha spiegato l'imputato - ero praticamente morto». Le lesioni agli arti inferiori e all'inguine avrebbero prodotto l'impotenza.
Nel corso dell'udienza l'avvocato Agnesini, che ha lavorato al caso assieme alla consulente psicologa Barbara Bononi, ha anche ottenuto che nel processo entri uno screenshot di Facebook che immortalerebbe una conversazione tra i due che sarebbe avvenuta una decina di giorni dopo il presunto stupro, risalente al 2012. Una chat assolutamente tranquilla, non coerente, secondo la difesa, con la violenza accaduta da poco.
Alla luce di questi nuovi elementi i giudici hanno deciso di disporre una perizia: una visita medica che valuti se effettivamente l'imputato sia affetto da una grave forma di impotenza. In questo caso chiaro che lo scenario muterebbe di molto.
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Il Gazzettino