PORTO TOLLE (ROVIGO) - Stalking o atti persecutori che dir si voglia. Questa l'ipotesi di reato formulata in capo a una mamma residente nella zona di Porto Tolle. La vittima...
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La situazione è molto delicata, dal momento che a monte c'è anche un processo per violenza sessuale che nei mesi scorsi si è chiuso con la condanna del nonno materno: avrebbe compiuto pesanti abusi nei confronti del nipotino. Un filone al quale la madre è rimasta del tutto estranea. In ogni caso, con una propria decisione, il Tribunale dei minorenni ha dichiarato la donna decaduta dalla potestà genitoriale, affidando il piccolo al padre.
È in questa situazione che si sarebbero verificati i fatti che hanno portato alla fissazione dell'udienza preliminare nei prossimi giorni (per la precisione il 14 aprile) a carico della donna.
Quest'ultima, nell'estate 2014, avrebbe comunque cercato di vedere il piccolo, per esempio tentando di avvicinarlo al centro parrocchiale che frequenta in paese. Analoghi tentativi sarebbero stati messi in atto in altre circostanze e in altri luoghi.
Comportamenti che per il bambino avrebbero avuto un effetto negativo. In primo luogo provocando una forte ansia, quindi ingenerando anche una specie di regressione con annesse difficoltà di linguaggio. Non trattandosi di un unico episodio, la Procura ha lavorato all'ipotesi di reato di stalking. Quando ha ritenuto che gli accertamenti fossero conclusi, ha chiesto il rinvio a giudizio della donna. Una richiesta della quale si discuterà nell'udienza del prossimo 14 aprile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino