Anche Buckingham Palace onorerà il ricordo di Dino Bondesan

Dino Bondesan e la lettera di Buckingham Palace
ROVIGO - La triste vicenda del partigiano Dino Bondesan, che ha tenuto banco negli ultimi sei anni, finalmente è avviata verso un lieto fine. La figlia Graziella, fin dalla...

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ROVIGO - La triste vicenda del partigiano Dino Bondesan, che ha tenuto banco negli ultimi sei anni, finalmente è avviata verso un lieto fine. La figlia Graziella, fin dalla morte del padre, avvenuta sul finire degli anni Settanta nell'ospedale psichiatrico di Rovigo, non ha mai smesso di lottare affinchè fosse onorata degnamente la memoria del genitore, che dopo essere scampato per miracolo all'eccidio dei 43 martiri di Villamarzana, si era visto togliere all'improvviso la qualifica di partigiano, lui che era stato il principale referente della celebre brigata Martello di Adria.




E così mattone dopo mattone, la signora Bondesan che da Adria si è trasferita a Sesto San Giovanni (Mi), assieme ai due fratelli, quando ancora era una ragazza, ha bussato alle porte di tutte le istituzioni, non arrendendosi mai. «Prima ho ottenuto la pensione di guerra - spiega dalla sua abitazione milanese - Che mi serviva per sostenere le spese di ricovero in un istituto speciale di uno dei miei fratelli (il più piccolo), nato sordomuto a causa delle percosse inflitte dai fascisti a mia mamma quando ancora era incinta. Poi una volta appreso che mio padre era stato depennato dall'elenco dei partigiani italiani, ho iniziato la mia battaglia personale. Ringrazio Il Gazzettino, perchè in tutti questi anni è stato l'unico quotidiano a restarmi vicino, raccontando in ogni dettaglio tutte le mie azioni tese a riabilitare la figura di mio papà».



La svolta è avvenuta giusto quest'anno, con la scoperta della croce al merito militare, conferita dal comando di Padova a Dino Bondesan ancora negli anni Cinquanta, ma mai ricevuta dalla famiglia adriese. «Dopo avere avuto questa medaglia con unita una pergamena da parte dell'Esercito italiano, ho scritto una lettera alla regina Elisabetta d'Inghilterra, per farle sapere che mio padre durante la Seconda guerra mondiale aveva salvato cinque soldati inglesi, tanto da meritarsi l'encomio del generale Harold Alexander. Giusto qualche settimana fa, da Buckingham Palace mi è giunta la risposta di sua maestà, che ha inoltrato il mio scritto al segretario della difesa. Sono quindi in attesa di ricevere un altro riconoscimento».



Il più atteso però sarà quello che l'Anpi di Rovigo, grazie all'interessamento del senatore Elios Andreini, consegnerà nelle mani di Graziella Bondesan in ottobre: una medaglia in ricordo del papà Dino, che di fatto sancirà il suo ritorno nell'elenco dei partigiani. «Ho già pronto il discorso di ringraziamento da leggere sul palco di Villamarzana, in occasione dell'annuale ricorrenza dell'eccidio avvenuto il 15 ottobre 1944. Come ultima cosa da fare mi resterà la richiesta al Comune di Adria, di trasferire la salma di mio papà dal cimitero al sacrario dei partigiani».



Intanto anche la prefettura di Milano si è interessata a questo caso e vorrebbe che anche il Presidente della Repubblica conferisse un'onoreficenza che cadrebbe a pennello in occasione dei 70 anni dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino