ROVIGO - L'accusa era danneggiamento, una specie di assalto a colpi di martello condotto il 21 luglio 2009 al Monumento ai caduti. Secondo la ricostruzione dell'accusa...
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Ieri di fronte al giudice Anna di Mascio l'epilogo del processo. Oltre a vari testimoni è stato sentito anche il sindaco. Chiusa l'istruttoria si è passati alla discussione. Il pubblico ministero d'udienza Alessia Pirani ha sostenuto che le testimonianze erano concordi: quel giorno l'imputato dopo essere arrivato in furgone avrebbe posteggiato, preso il martello - per quanto il capo di imputazione parlasse di una "spranga" - e colpito. Il Comune di Villanova Marchesana era costituito parte civile e assistito dall'avvocato Luca Cantarutti. Il legale oltre a porre l'accento sui punti comuni a tutte le testimonianze ha anche chiesto il risarcimento non solo dei danni materiali, ma anche di quelli morali. Dal momento che il monumento ricorda i giovani di Villanova che persero la vita nella Grande guerra.
Di tutt'altro tenore la ricostruzione dei fatti della difesa, affidata all'avvocato Francesca Claudi. Ha messo in evidenza vari scollamenti tra le deposizioni dei testi, varie circostanze non ben chiarite. Si è detta stupita di come nei testi non vi fosse un ricordo chiaro di un evento che in un piccolo paese come Villanova avrebbe dovuto senza dubbio avere il carattere dell'eccezionalità. Nessuna prova, a suo avviso. Di qui la richiesta di assoluzione.
Da parte sua il giudice ha letto una sentenza di condanna a 10 mesi. Con risarcimento danni di 443 euro e 76 centesimi - il valore della statua - più 3mila euro per i danni morali.
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Il Gazzettino