Romano, i Ris passano al setaccio gli appartamenti degli accusati: ora la parola agli esami di laboratorio

Gli inquirenti in via Isonzo a Fellette di Romano d'Ezzelino
ROMANO D'EZZELINO - Sono terminati nel pomeriggio di oggi, verso le 17, i rilievi effettuati all'interno dell'abitazione di via Isonzo a Fellette di Romano...

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ROMANO D'EZZELINO - Sono terminati nel pomeriggio di oggi, verso le 17, i rilievi effettuati all'interno dell'abitazione di via Isonzo a Fellette di Romano d'Ezzelino dai quattro specialisti del Ris di Parma, coadiuvati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Treviso e della Compagnia di Bassano, per cercare di fare chiarezza sulla morte di Aldo Gualtieri, il trentanovenne ucciso la sera del 18 aprile scorso, probabilmente proprio al primo piano del condominio in quartiere Cristallo. Gli specialisti del Ris hanno lavorato a Romano per due giorni.




Gli incaricati del Ris hanno repertato diverso materiale, tra cui numerosi oggetti che si trovavano nella cucina dell'appartamento della vittima, senza tuttavia rilevare alcuna traccia evidente ad occhio nudo. Ogni deduzione è rimandata all'analisi di laboratorio più approfondita che verrà effettuata nel corso delle prossime settimane.







Si cercano quindi le tracce di sangue che i presunti assassini, Lucia Lo Gatto e Manuel Palazzo, potrebbero aver lasciato all'interno degli appartamenti sigillati e messi sotto sequestro fin dalla sera del ritrovamento del corpo. Sono due, infatti, gli alloggi passati al setaccio dalla Scientifica: quello in cui viveva la vittima assieme alla compagna quarantunenne Lucia Lo Gatto e alle due figlie, e quello in cui, invece, abitava il ventisettenne Manuel Palazzo assieme a Franco Felis, 38 anni di Caerano, il terzo uomo che, stando alle ultime ricostruzioni, potrebbe aver rivestito un ruolo determinante nel delitto, aiutando i due presunti omicidi a caricare il corpo di Gualtieri in auto. Proprio per questo, anche il garage del condominio è stato scandagliato centimetro per centimetro in cerca di ulteriori tracce ematiche.



I due indagati rimangono per il momento in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato in concorso e occultamento di cadavere. Nel frattempo, si attende l'esito dell'autopsia eseguita dal dottor Alberto Furlanetto che potrà contribuire a chiarire più nello specifico le cause della morte di Gualtieri, i cui funerali non sono ancora stati fissati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino