PORDENONE - (al.co.) Ancora un concerto sold out. Ancora uno spettacolo puro targato Verdena. Sono le 21.30 quando all'esterno del Giordani di Pordenone compare la scritta...
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Sono da poco passate le 22.30 e si parte con «Ho una fissa», seguita da «Un po' esageri» e «Sci desertico», tripletta che omaggia alla grande il nuovissimo disco Endkadenz vol.1. Il canovaccio è lo stesso di quello visto a Milano: cambiano i luoghi, ma la grinta dei Verdena resta la stessa di sempre. L'alchimia tra i fratelli Ferrari, Alberto e Luca, e Roberta Sammarelli funzioni alla grande. Come nelle migliori occasioni. Il pubblico comincia a scaldarsi. I Verdena alternano brani tipici del loro repertorio, in un mix di rock'n'roll, grunge e ritornelli «killer», a momenti in cui a dominare è il suono del pianoforte in un'atmosfera quasi rilassante. A metà del concerto si assiste a un (gradito) ritorno al passato, al 1999, quando il singolo «Valvonauta» raccolse consensi da ogni parte. È un «pezzo» che va sempre di moda, nonostante siano passati ben 16 anni. Il protagonista della serata è sicuramente Endekadenz vol. 1. È un viaggio attraverso il passato della band bergamasca e alcune nuove sonorità ricercate e mature. L'apice si raggiunge con «Caños», Attonito e Inno del perdersi, prima che «Luna», «Don Calisto» e «Funeralus» chiudano una serata da ricordare.
È da poco passata la mezzanotte quando le luci del palcoscenico si spengono al Giordani. I Verdena si congedano dal loro pubblico con il solito «Grazie e buona serata». Il pubblico apprezza, applaude, qualcuno esulta e canticchia ancora. Poi prende a piccoli passi la via dell'uscita, conscio di aver ascoltato una delle migliori alternative rock d'Italia.
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Il Gazzettino