VICENZA - "Non c'è tempo da perdere". Delusi e arrabbiati. Gli studenti vicentini sono scesi in piazza per salvaguardare, hanno detto, il futuro della scuola. Nel corso della...
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Uno sciopero contro la "buona scuola" del governo Renzi che ha paralizzato per diverse ore il traffico in una zona nevralgica com'è quella tra viale Milano e viale Venezia. Disagi anche per i passeggeri dei mezzi pubblici, visto che le corse di molti bus sono state deviate o sospese. "Questa città non ci morirà tra le braccia", lo slogan della mobilitazione, promossa, tra gli altri, dalla Rete degli studenti medi e collegata alla campagna nazionale "#anotherbrickforthefuture" e dal coordinamento studentesco legato al movimento "#blockbuonascuola".
Presenti gli studenti di Bassano del Grappa e Schio. Circa quattrocento quelli che hanno manifestato: "Ne aspettavamo di più - ha sottolineato Matilde della Rete degli studenti medi - Evidentemente alcuni non sono sensibili a certi argomenti". Nel mirino la riforma della scuola che, hanno urlato i giovani, rischia di finire in mano ai privati. "Il preside non è il manager ma un membro di un'istituzione democratica - hanno ammonito - Siamo scesi in piazza anche contro il caro scuola e per maggiori investimenti all'edilizia scolastica". La protesta non ha dimenticato le tematiche relative all'accoglienza degli immigrati e alla differenza di genere, nota come "teoria gender".
Musica e bandiere, via al corteo
Tematiche al centro di un dibattito nel pomeriggio in Campo Marzo. Ad accompagnare il sit-in chitarre, strumenti musicali e pannelli mobili per la realizzazione di graffiti e murales da donare al capoluogo. In serata, alle 20.30, nella saletta Lampertico del cinema Odeon conferenza finale sulla scuola promossa dal movimento Cinque stelle con i parlamentari grillini Simone Valente e Silvia Chimienti e l'ex ispettore scolastico Rosario Drago. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino