Fanno razzia di legname nell'oasi naturalistica della Lipu

Fanno razzia di legname nell'oasi naturalistica della Lipu
TRECENTA - «Gli alberi di cui parlavi, io non li vedo più» racconta il cantautore Moltheni nel brano "Nel futuro potere del legno". Ed è quanto sta succedendo attorno...

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TRECENTA - «Gli alberi di cui parlavi, io non li vedo più» racconta il cantautore Moltheni nel brano "Nel futuro potere del legno". Ed è quanto sta succedendo attorno all'oasi della Fossa Maestra, nell'elenco delle Oasi Lipu provinciali, da anni tutelata dall'associazione Biancospino.




«Tutelata da chi, o meglio, contro chi?» lamentano i rappresentanti Lipu della zona, Germano Sprocatti e Margherita Bonfante. «L'ultimo tratto, nel territorio di quattro Comuni, Trecenta, Bagnolo di Po, Castelguglielmo e Canda, sta subendo in questi mesi una razzia di legname sicuramente autorizzata ma impossibile da comprendere», osservano gli esponenti dell’associazione. Il sito, a vincolo paesaggistico ambientale, è sotto la responsabilità del Consorzio Valli Veronesi che deve assicurare il libero deflusso dell'acqua. «Va detto che questa non è una storia nuova - continuano gli ambientalisti - Già nel 2011 il Servizio Forestale Regionale concesse l'autorizzazione al taglio. Si apprese poi che la richiesta era partita dalla ditta, prima ancora che dal Consorzio, che finì per appoggiarla per motivi di sicurezza idrogeologica».



La vicinanza della ditta agli interessi della centrale a biomassa di Bagnolo di Po creò però sospetti fondati sulla veridicità del bisogno: «Molte entità hanno premuto per la salvezza del bosco e la questione si concluse, anche per l'intervento del Servizio Forestale Regionale, con l'autonomo ritiro della ditta stessa. Quest'anno non è andata così. Le motoseghe, per quasi due mesi, hanno operato tagli tra l'indifferenza di tutti».



I due esperti spiegano che si tratterebbe di una mera scusa: «Quella di ripulire i danni del violento temporale e della tromba d’aria del 14 agosto scorso appare del tutto ridicola, tant'è che in alcuni punti permangono dei tronchi. Non esiste comunque alcun pericolo per il defluire dell'acqua». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino