​«Scusi dov’è l’ospedale?». Così i rom rapinavano gli anziani

​«Scusi dov’è l’ospedale?». Così i rom rapinavano gli anziani
TEZZE SUL BRENTA (VICENZA) - Derubavano e rapinavano gli anziani di anelli, collane e braccialetti. Agivano in tutta Italia e tra l’Alta, la Bassa Padovana e il Vicentino hanno...

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TEZZE SUL BRENTA (VICENZA) - Derubavano e rapinavano gli anziani di anelli, collane e braccialetti. Agivano in tutta Italia e tra l’Alta, la Bassa Padovana e il Vicentino hanno compiuto almeno una ventina di colpi. Si spostavano tra vari centri della provincia di Padova, nel Vicentino invece a Chiuppano, Bolzano Vicentino, Sandrigo, Tezze sul Brenta e Schio. I loro raid sono terminati l’altro giorno quando i carabinieri della compagnia di Cittadella, sotto il comando del capitano Marco Stabile con il maresciallo Angelo Guadagnino, ne hanno arrestati tre a Milano.




Si tratta di David Paun di 31 anni, Pamela Alexandru di 29 anni e Daniel Miclesu di 32 anni. Altre tre invece sono latitanti: Alexandru Radu di 24 anni, Elisa Caldararu di 35 anni e Lucian Boceanu di 29 anni. Mentre altri sedici sono stati denunciati a piede libero. Tutti sono accusati di furto, ricettazione e rapina in concorso tra loro.



Le indagini, la cui titolarità è del pm Benedetto Roberti, sono scattate nel settembre del 2013 quando i carabinieri di Carmignano di Brenta hanno iniziato a pedinare alcuni Rom a seguito di una serie di furti con destrezza ai danni di anziani. Gli uomini dell’Arma hanno scoperto che la banda di rom si spostava in tutta Italia a bordo di auto acquistate in Germania e con targhe tedesche. Dormivano in macchina nelle piazzole di sosta delle autostrade e per uscire evitando di pagare il biglietto si accodavano agli automobilisti forniti di telepass. Appena individuavano un anziano lo avvicinavano chiedendogli sempre la stessa informazione:



«Dov’è l’ospedale?». L’anziano forniva l’indicazione e uno dei rom lo derubava. In alcuni casi la collanina è stata strappata con violenza, in altri per ringraziare l’anziano dell’informazione ricevuta i rom gli regalavano dell’oro falso e distraendolo lo alleggerivano.



La banda usava trovarsi, per organizzare i colpi, nei giardinetti davanti alla stazione dei treni di Vicenza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino