«La Rai discrimina: perché la fiction ignora le nostre Dolomiti bellunesi?»

«La Rai discrimina: perché la fiction ignora le nostre Dolomiti bellunesi?»
COMELICO - Per il senatore bellunese è l’ennesimo episodio di concorrenza sleale del Trentino Alto Adige. E così chiede al Governo: quanto paga Bolzano per "Un passo dal...

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COMELICO - Per il senatore bellunese è l’ennesimo episodio di concorrenza sleale del Trentino Alto Adige. E così chiede al Governo: quanto paga Bolzano per "Un passo dal cielo", la seguitissima fiction con protagonista Terence Hill, con un'operazione mediatica del servizio pubblico che discrimina i territori nazionali? A chiedere di far luce sulla popolare fiction, trasmessa da Rai1, è il senatore Giovanni Piccoli, che ha presentato un'interrogazione al ministro della cultura e del turismo, Dario Franceschini.




Due sono, in particolare, le questioni aperte: perché la tv di Stato si ostina a non considerare le Dolomiti Bellunesi e, soprattutto, perché ci sono territori che possono permettersi di sostenere fiction di prima serata e altri che faticano a tirare avanti con il marketing turistico ordinario, la gestione dei servizi e, persino, con la semplice partecipazione alle fiere? Dopo tanto successo, uno share che oscilla attorno al 30 per cento e milioni di telespettatori, che ammirano ad ogni puntata San Candido, Dobbiaco, il lago di Braies e il resto della Pusteria, ora l'esponente bellunese di Forza Italia chiede lumi sul ruolo della Provincia autonoma di Bolzano.



«Non è un film indipendente - afferma Piccoli - È una produzione della tv di Stato, finanziata e sponsorizzata dalla "Business Location Südtirol" (Bls), una società della Provincia Autonoma di Bolzano, nata con l'intento di implementare una precisa strategia di marketing territoriale, che promuove una specifica porzione del contesto dolomitico, prevedendone un ampio ritorno in termini economico-turistici».



Il senatore ricorda che la Bls è quella società che, a intervalli periodici, fa la «corte anche alle aziende bellunesi». Non solo. «Si sta esercitando una concorrenza sleale all'interno del sito delle Dolomiti Unesco, che dovrebbe essere omogeneo - continua - Queste almeno erano le premesse della Fondazione».



Insomma, per il parlamentare azzurro è giunta l'ora in cui Bolzano dica quanto spende per la fiction e il governo spieghi perché si continua a tollerare tutto questo sulla tv di Stato che dovrebbe garantire pari condizioni a tutti i territori. «Le province autonome - conclude Piccoli - non possono continuare a viaggiare a un passo dal cielo, mentre tutte le altre restano ben ancorate ai problemi terreni, Belluno in testa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino