Profughi al “Città di Schio”: scatta la mobilitazione di “Prima gli italiani”

Alex Cioni, leader gruppo sociale Prima gli italiani
SCHIO – Temperatura sempre più alta a Schio sul fronte profughi. Si profilano contestazioni pubbliche dopo i primi arrivi, giovedì, presso l’ex colonia Città di Schio che...

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SCHIO – Temperatura sempre più alta a Schio sul fronte profughi. Si profilano contestazioni pubbliche dopo i primi arrivi, giovedì, presso l’ex colonia Città di Schio che sorge sulla Provinciale 46 tra il rifugio Balasso e il passo Pian delle Fugasse, nel Comune di Valli del Pasubio.








Il Comune si è preso in carico una quarantina di profughi e per la metà sono arrivati nello stabile di proprietà comunale, nel caso 20 africani, tutti maschi e maggiorenni. Gli altri sono attesi per i prossimi giorni.

Ma il gruppo sociale “Prima gli italiani” si sta organizzando per dire un forte no all’accoglienza profughi nell’Alto Vicentino, a Schio e Valli del Pasubio in particolare, anche con sit-in.

È chiaro nel merito il portavoce Alex Cioni. «Sono stato all’ex colonia ieri sera e ho trovato una ventina di profughi al primo piano mentre cenavano con gli operatori delle cooperative, che a mio avviso, stanno gestendo un vero e proprio business. Capisco la posizione della Chiesa che predica l’accoglienza, per un atteggiamento che è puramente etico, ma qui stiamo parlando di una questione pratica. Questi ragazzi africani hanno circa 20 anni ciascuno e non mi sembra di aver visto siriani, né donne o bambini. Mi chiedo perchè questi giovani forti e vigorosi non sentano il bisogno di rimanere nelle loro terre natie, dove, ammesso che ci sia la guerra, potrebbero combattere in difesa di una Patria, anziché scappare».



Alex Cioni non le manda a dire al sindaco che nella primavera 2014 ha sostenuto nella campagna elettorale per l’elezione a palazzo Garbin. «L’ho sostenuto con convinzione, perchè credevo in lui, senza chiedere nulla in cambio. Mi aspettavo che mi coinvolgesse sul fronte profughi, che accogliesse la mia richiesta di volere collaborare al bene di Schio. Invece, mi ha escluso. Mi rendo conto che i sindaci si trovano in una posizione scomoda nei confronti di uno Stato che sull’accoglienza profughi impone senza possibilità di replica, ma ci sarebbe piaciuto che Valter Orsi ci avesse coinvolto nel dibattito in cui ha seguito altre voci e non la nostra».



È inviperito per l’arrivo di profughi nell’Alto Vicentino, perché? «Abbiamo raccolto il sentire di tanta gente che si sente frustrata dai propri problemi personali che non tollera che lo Stato debba farsi carico di un problema profughi che è visto come un affare economico per cooperative e privati. La gente non ci sta, personalmente non credo che gli extracomunitari che arrivano sono persone che scappano dalla guerra, ma clandestini che non vogliamo. I disperati che sfuggono dalle bombe per mettere in salvo i propri bambini sono altri».



“Prima gli italiani” è intenzionato a manifestare in varie forme il proprio disappunto, anche occupando l’ex colonia Città di Schio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino