Profughi, altri arrivi: coop allertate

Profughi, altri arrivi: coop allertate
Cooperative bellunesi in stato di preallerta. Gli sbarchi di profughi registrano nuove impennate e il trend, stante il tempo bello e il Mediterraneo calmo, è destinato a restare...

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Cooperative bellunesi in stato di preallerta. Gli sbarchi di profughi registrano nuove impennate e il trend, stante il tempo bello e il Mediterraneo calmo, è destinato a restare tale anche nelle prossime settimane. La questione è quella dell'accoglienza dei migranti in fuga dai loro paesi, persone disperate, arrivate con le sole cose che indossano, sandali, jeans e maglietta; due i gruppi già accolti nel bellunese ma la Prefettura ha già chiesto al Consorzio Sviluppo e Innovazione, che riunisce le Cooperative, di prepararsi per nuovi possibili arrivi.

Spiega Marco Slongo che è presidente del Consorzio: «Siamo già stati preallertati dal comune di Belluno e dalla Prefettura che nelle prossime ore, nei prossimi giorni potrebbero arrivare altri profughi. Al momento non c'è nulla di certo, siamo in attesa di istruzioni ma nell'eventualità stiamo preparando il tutto per nuove accoglienze».
Ma non potrà restare sempre aperta la porta dell'accoglienza bellunese, e non è questione di generosità in calo. Sono gli stessi operatori delle Cooperative a valutare che il numero massimo accettabile in provincia in questa fase non può superare le 150 unità, insomma ancora 50, 60 migranti potranno essere ospitati, non di più. E non è nemmeno una questione di organizzazione, «di assistenza ed alloggiamento -spiega Slongo- quanto del progetto di vita, 150 persone sono tante», da inserire nel tessuto sociale provinciale. Dei primi 90 profughi arrivati, 40 la prima volta, 50 la seconda, solo sei hanno abbandonato il territorio, il loro viaggio è alla ricerca dei familiari che già vivono nel Continente, viaggio di ricongiungimento.
«Ragazzi che erano arrivati con ricambio, con dei soldi e con documenti d'identità -spiega il presidente Slongo- persone che molto probabilmente avevano già pianificato di andare verso parenti o verso familiari che sono o in Italia o, verso l'estero, in Francia e Germania».

Il compito delle Cooperative sarà di insegnare loro l'italiano e poi gradualmente, anche attraverso il lavoro, solamente di natura volontaristica, l'inserimento nella società. Per il momento le lezioni di italiano sono iniziate per il resto si vedrà già da questa mattina con il vertice a Palazzo Rosso dove con il sindaco Jacopo Massaro sarà fatto il punto della situazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino