Bandito ucciso, il benzinaio gli ha sparato alle gambe

La gioielleria presa d'assalto e il benzinaio Stacchio
NANTO - Un colpo di fucile alla gamba, poco sopra il ginocchio. È questa la ferita che sarebbe costata la vita di Albano...

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NANTO - Un colpo di fucile alla gamba, poco sopra il ginocchio. È questa la ferita che sarebbe costata la


vita di Albano Cassol
, il nomade ferito da un benzinaio dopo la tentata rapina di Nanto.



L'esercente del distributore, Graziano Stacchio, aveva detto fin da subito che non aveva intenzione e di uccidere.



«Ho mirato alle gambe solo per fermare il bandito che stava avanzando e che sparava» ha spiegato più volte Stacchio. L'esame esterno del cadavere avrebbe mostrato un colpo alla gamba, poco sopra il ginocchio.



È probabile che il proiettile, sparato con un fucile Mauser, abbia lesionato un importante vaso sanguigno, tanto da provocare una emorragia rivelatasi alla fine mortale. La certezza arriverà solo dall'autopsia, che però è stata ulteriormente rinviata.







Il pubblico ministero Cristina Gava, infatti, vuole avvisare formalmente anche i familiari del deceduto, in modo da dare anche a loro il diritto di nominare un consulente medico da affiancare al dottor Vito Cirielli, incaricato dalla procura.



Si è anche appreso intanto che Cassol è stato trovato in possesso di una pistola, una beretta cal.9, con la matricola abrasa ma non illeggibile e i carabinieri stanno cercando di capire da dove provenga. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino