UDINE - (Rdt) Non solo credit-crunch. A limitare l'accesso al credito delle Pmi friulane c'è anche una sottocapitalizzazione strutturale e l'assenza di strategie nelle politiche...
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Dall'analisi, condotta su un campione di 330 imprese e presentata ieri in un convegno (presenti gli economisti Stefano Miani e Roberto Cappelletto e gli autori della ricerca Josanco Floreani, Michela Mason e Federico Beltrame), emerge che le imprese friulane, pur appoggiandosi su un numero di banche più elevato, in media 2,5 ciascuna, mostrano un deficit di professionalità e di programmazione nei rapporti col credito. Rapporti più dettati da esigenze contingenti che a percorsi di crescita e di internazionalizzazione.
In un modello dominato dalla gestione familiare e con una presenza marginale di investitori esterni, sono spesso i Confidi a colmare i deficit di capitalizzazione. Quegli stessi Confidi che, oltre a svolgere un ruolo giudicato fondamentale sul fronte delle garanzie per il 30% delle aziende intervistate, potrebbero allargare il loro raggio di azione fornendo anche un'attività di supporto e consulenze sulle strategie di ricapitalizzazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino