La migliore pizza d'Italia? Nasce dalle esperte mani di un marocchino

Mustapha Lahrach ha vinto il titolo al campionato a Ferrara
ADRIA - La pizza più buona d'Italia non è napoletana ma adriese. La pizza denominata "Adria" o "Adriese", sfornata da Mustapha Lahrach, gestore con il fratello Azedine...

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ADRIA - La pizza più buona d'Italia non è napoletana ma adriese. La pizza denominata "Adria" o "Adriese", sfornata da Mustapha Lahrach, gestore con il fratello Azedine della pizzeria Mamma Mia di via Badini, ha conquistato a Ferrara il titolo tricolore di specialità.


La città estense ha ospitato scorsi il campionato dei pizzaioli d'Europa, la prima manifestazione di questo genere organizzata a Ferrara dall'Apw-Emilia Romagna. Hanno preso parte pizzaioli di tutte le regioni d'Italia nonchè da Francia, Germania, Inghilterra e Malta.



La kermesse era stata organizzata da Piero Asaro, pizzaiolo due volte campione del mondo di pizza acrobatica. Lahrach ha sbaragliato il campo conquistando i palati della giuria e sopravanzando un lotto di circa 60 concorrenti in lotta per il titolo

Curiosità nella curiosita, la pizza è stata confezionata sfruttando per l'impasto un protocollo made in Adria, ideato dal patron della ciabatta, Arnaldo Cavallari usando la farina natura.



Il titolo conquistato da Lahrach inoltre, come spiega lui stesso, è una sorta di omaggio a Cavallari ed alla ciabatta «dal momento che ho conquistato questo alloro il 21 settembre, giorno del compleanno della Ciabatta, ideata da Cavallari esattamente 33 anni orsono. Per vincere ho infatti rubato i segreti del maestro nel suo forno sperimentale».

Lahrach ha stupito la giuria con la sua pizza i cui ingredienti erano pomodori datterini, gamberetti saltati in padella, sia in entrata che in uscita, mozzarella di bufala, semi di papavero e salmone affumicato. Per Lahrach che gestisce da 15 anni l'attività di via Badini la vittoria rappresenta anche un premio alla sua italianità: «Sono in Italia da 25 anni ma ho ottenuto la cittadinanza da un anno. Premio migliore non poteva esserci». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino