Natale senza neve sulle piste da sci: non c'è acqua per i cannoni

(archivio)
BELLUNO - Peggio di così non poteva iniziare: la mancanza di neve, e soprattutto le alte temperature, in quello che pare essere l’autunno più caldo degli ultimi 15 anni,...

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BELLUNO - Peggio di così non poteva iniziare: la mancanza di neve, e soprattutto le alte temperature, in quello che pare essere l’autunno più caldo degli ultimi 15 anni, stanno rischiando di mettere in ginocchio l’economia turistica delle Dolomiti. Situazione alla quale hanno cercato di rimediare i 4700 cannoni sparaneve sparsi tra Belluno e Bolzano. Che però si trovano a dover fare i conti con... la carenza d’acqua. Al punto che ieri è sceso in campo lo stesso presidente del Dolomiti Superski, Sandro Lazzari, per polemizzare con quelle amministrazioni pubbliche che non solo ostacolano la costruzione dei laghetti da adibire a bacini di rifornimento, ma ora negano anche un aumento dei prelievi d’acqua.




«Capisco perfettamente che ci siano dei limiti - spiega Lazzari - che noi peraltro rispettiamo. Ma la situazione è quella che è. E cioè di acqua ce n’è fin troppa, date le piogge di questi mesi, mentre invece la carenza di neve è pressoché totale. Quello che noi chiediamo è semplicemente che in quei pochi giorni in cui c’è un po’ di freddo ci lascino la possibilità, visto che ce n’è in abbondanza, di prelevare l’acqua necessaria a salvare la stagione». «Altrimenti - continua Lazzari - c’è davvero il rischio che a Natale ci si trovi senza piste da sci innevate. Roba da schiantare l’economia di intere vallate. Le ripeto: noi non vogliamo violare le regole ne danneggiare l’ambiente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino