Pestato dai carabinieri dopo l'arresto L'Europa "condanna" la Procura

Un arresto dei carabinieri
VERONA - Il veronese Dimitri Alberti è stato picchiato dai carabinieri dopo il suo arresto, ma la magistratura non ha condotto un'inchiesta approfondita per determinare le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VERONA - Il veronese Dimitri Alberti è stato picchiato dai carabinieri dopo il suo arresto, ma la magistratura non ha condotto un'inchiesta approfondita per determinare le loro responsabilità. Per questo la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per la violazione dell' articolo 3 della convenzione europea dei diritti umani, che proibisce i trattamenti inumani o degradanti. L'Italia è stata condannata a pagare ad Alberti 15 mila euro per danni morali.




Nella sentenza è fatto rilevare che le lesioni riportate da Dimitri Alberti, nato nel 1971 e residente a Verona, in seguito al suo arresto avvenuto nel bar Tiffany a Cerea l'11 marzo 2010, non sono compatibili, come sostenuto dalle autorità italiane, con un uso legittimo della forza da parte dei carabinieri. I giudici sottolineano inoltre che le lesioni riportate dall'uomo, la frattura di tre costole e un ematoma al testicolo sinistro, non sono compatibili neanche con la tesi che Alberti se le sia inflitte da solo, come sostenuto dai carabinieri.



Secondo i giudici di Strasburgo, poi, la magistratura non ha condotto "un'inchiesta effettiva" per verificare se la denuncia di maltrattamenti di Alberti fosse corroborata dai fatti. In particolare è sottolineato che i giudici italiani hanno tra l'altro sposato la tesi di un uso appropriato della forza da parte dei responsabili delle forze dell'ordine, concentrandosi su quanto era successo durante l'arresto, invece che su quanto è accaduto dopo, cioè nelle 4 ore tra l'arresto e quando Alberti è arrivato al carcere di Verona, in cui la Corte ritiene siano avvenuti i maltrattamenti.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino