VALBRENTA - Con l'arrivo della bella stagione la Valbrenta è pronta ad essere presa d'assalto dai turisti. Ma ancora prima del loro arrivo, ad assaltarla sono stati 1500...
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Ma segno anche che il turismo, vera risorsa tricolore ad oggi però molto spesso mal sfruttata, è un settore che ancora funziona. A pochi chilometri dal locale di Romano Cornale le aziende chiudono o sono in difficoltà: "Lametal" a Valstagna, "Akzo Nobel" a Romano d'Ezzelino, "Metalba" a Bassano solo per fare qualche esempio. Lui invece assume e se anche si tratta di appena due posti, sono comunque due stipendi pronti ad essere erogati per l'intero periodo estivo. L'imprenditorialità di chi investe nel turismo chiede allora slancio e risposte alla politica che in questo, proprio in Valbrenta, dimostra di non essere a regime.
Ne è un esempio la oramai arcinota ciclopista "del Brenta" che, come rilevato proprio di recente nel corso di un convegno ad hoc, dal presidente degli albergatori Roberto Astuni, «continuiamo a promuovere anche se per assurdo non sappiamo neanche come si chiama. Non riusciamo a metterci d'accordo non solo sulla sua configurazione tecnica ('cilabile', 'ciclovia', 'ciclopista'), ma addirittura nemmeno sul nome».
Per non parlare poi del fatto che in molti punti, proprio nel tratto bassanese, è interrotta o inesistente. Il privato investe, le persone si mettono a disposizione per lavorare, i turisti arrivano, ma spesso si trovano ad avere a che fare con situazioni e servizi al di sotto delle aspettative. C'è chi spera nel rush preelettorale, ma il detto sulla speranza è ben noto a tutti.
Johnny Lazzarotto
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Il Gazzettino