Per due posti di cameriere piovono 1500 domande

Per due posti di cameriere piovono 1500 domande
VALBRENTA - Con l'arrivo della bella stagione la Valbrenta è pronta ad essere presa d'assalto dai turisti. Ma ancora prima del loro arrivo, ad assaltarla sono stati 1500...

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VALBRENTA - Con l'arrivo della bella stagione la Valbrenta è pronta ad essere presa d'assalto dai turisti. Ma ancora prima del loro arrivo, ad assaltarla sono stati 1500 aspiranti lavoratori che hanno spedito il curriculum vitae rispondendo all'annuncio di un noto ristoratore di Valstagna che come ogni anno, in vista dell'estate, cerca due camerieri stagionali da impiegare nel proprio locale. Abituato a ricevere poche decine di schede negli scorsi anni, Romano Cornale stavolta è rimasto sorpreso nel registrare le continue chiamate e messaggi di posta elettronica attraverso i quali oltre 1500 persone si sono candidate per i due posti a disposizione. Anche la loro provenienza rispetto al passato è cambiata. Fino all'anno scorso gli aspiranti camerieri si presentavano dai paesi del comprensorio, quest'anno invece le domande gli sono arrivate dall'intero territorio regionale. Segno che la crisi si fa sentire e che la gente, pur di lavorare, non guarda più in faccia nè ai chilometri da fare, nè alla tipologia di lavoro.

Ma segno anche che il turismo, vera risorsa tricolore ad oggi però molto spesso mal sfruttata, è un settore che ancora funziona. A pochi chilometri dal locale di Romano Cornale le aziende chiudono o sono in difficoltà: "Lametal" a Valstagna, "Akzo Nobel" a Romano d'Ezzelino, "Metalba" a Bassano solo per fare qualche esempio. Lui invece assume e se anche si tratta di appena due posti, sono comunque due stipendi pronti ad essere erogati per l'intero periodo estivo. L'imprenditorialità di chi investe nel turismo chiede allora slancio e risposte alla politica che in questo, proprio in Valbrenta, dimostra di non essere a regime.
Ne è un esempio la oramai arcinota ciclopista "del Brenta" che, come rilevato proprio di recente nel corso di un convegno ad hoc, dal presidente degli albergatori Roberto Astuni, «continuiamo a promuovere anche se per assurdo non sappiamo neanche come si chiama. Non riusciamo a metterci d'accordo non solo sulla sua configurazione tecnica ('cilabile', 'ciclovia', 'ciclopista'), ma addirittura nemmeno sul nome».

Per non parlare poi del fatto che in molti punti, proprio nel tratto bassanese, è interrotta o inesistente. Il privato investe, le persone si mettono a disposizione per lavorare, i turisti arrivano, ma spesso si trovano ad avere a che fare con situazioni e servizi al di sotto delle aspettative. C'è chi spera nel rush preelettorale, ma il detto sulla speranza è ben noto a tutti.
Johnny Lazzarotto

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Il Gazzettino