Papa Francesco telefona alla madre dell'imprenditore ucciso: «Prego per lei»

Papa Francesco
ANCONA - L'aveva promesso il 7 agosto scorso, nella sua prima telefonata a sorpresa alla famiglia Ferri: ieri, poco prima dell'Angelus, Papa Francesco ha chiamato di nuovo la...

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ANCONA - L'aveva promesso il 7 agosto scorso, nella sua prima telefonata a sorpresa alla famiglia Ferri: ieri, poco prima dell'Angelus, Papa Francesco ha chiamato di nuovo la madre dell'imprenditore cinquantunenne Andrea Ferri, ucciso a colpi di pistola il 4 giugno scorso durante una rapina. «Signora Rosalba sono papa Francesco...» le parole del pontefice, riportate oggi da alcuni quotidiani, e riassunte da Michele, il fratello dell'imprenditore assassinato, che dopo il delitto aveva scritto una lettera a Bergoglio.




Michele e l'altro fratello Paolo sono entrambi disabili, e nella lettera l'uomo, costretto su una sedia a rotelle dopo un incidente stradale, si era sfogato con il pontefice per le disgrazie capitate alla sua famiglia. «Quando papa Francesco mi ha chiamato, mi aveva preannunciato che avrebbe contattato anche mia madre - ha spiegato - ma, onestamente, pensavo che lo avrebbe fatto fra un anno, invece è stato di parola, e lo ha fatto dopo poche settimane». La conversazione è durata una decina di minuti e il contenuto resta riservato, anche se si sa che il papa ha invitato i Ferri «a pregare», a non perdere la speranza. Rosalba Ferri ha raccontato a Bergoglio di avere 77 anni e lui di rimando: «Signora lo sa? Anche io sono del '36 come lei».



La donna gli ha poi chiesto se fra le mete dei viaggi papali figura anche Pesaro, e il papa avrebbe risposto «è difficile». «Però - osserva Michele - a questo punto vorremmo tanto andare noi in Vaticano, vorremmo chiedergli un'udienza privata». Per l'omicidio di Andrea Ferri sono finiti in carcere un suo dipendente, il macedone Donald Sabanov, 25 anni, e l'italiano di origini marocchine Karim Bary, 23 anni, che avrebbero agito per impossessarsi della chiave del caveau di uno dei suoi distributori di benzina.



«Nonostante chi ha ucciso mio figlio non sia italiano noi non siamo mai stati razzisti, non lo siamo adesso e non lo saremo mai» le parole di Rosalba Ferri. «Per me non ci sono distinzioni di colore e nazionalità, siamo tutti uguali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino