«Onestà e serietà basi del calcio»

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(Gi.Di.) La sala consiliare del Municipio di Taglio di Po era piena di calciatori, allenatori, dirigenti e sportivi per la presentazione del libro "L'ultimo spogliatoio" scritto da Adriano Bardin, nato a Schio il 31 gennaio 1944, ex portiere di serie A degli anni '70 e allenatore della massima categoria, con lo scopo di devolvere i proventi per la costruzione della scuola St. Catherine a Lakk - Freetown, in Sierra Leone, tramite l'associazione Erika Onlus. Bardin, calciatore dilettante nello Schio, è stato poi professionista nel Lanerossi Vicenza, Ascoli, Cesena, Spal e Padova. Ha collaborato con molti allenatori italiani (Giorgi, Mazzone, Radice, Trapattoni) e internazionali (Lazzaroni, Tabarez, Perez). Ha allenato i portieri di Padova, Brescia, Genova, Cagliari, Fiorentina e della nazionale italiana durante il campionato del Mondo 2002 e il campionato Europeo 2004. È stato in seguito allenatore dei portieri del Benfica di Lisbona vincitore del campionato portoghese 2004-2005 e dello Stoccarda con Trapattoni. L'incontro, coordinato dal giornalista Luigi Franzoso, con questo "grande" del calcio è stato organizzato da Luca Modena, all'allenatore dei portieri della Bierreti Tagliolese «per dare una testimonianza soprattutto ai giovani calciatori di come si può fare carriera calcistica», ma anche per presentare il "libro della sua storia", con prefazione di Francesco Toldo: «Adriano Bardin è un uomo dagli alti valori morali, che ha saputo portare sul campo, divenendo maestro di calcio e di vita» e da Gigi Buffon: «Adriano... grande professionista, persona d'altri tempi che non esistono più... la gente deve sapere che il calcio non è fatto solo di personaggi squallidi e ignoranti, ma anche persone oneste, raziocinanti e che purtroppo non hanno avuto la celebrità che meritavano solo perchè sapevano stare al proprio posto». Dopo il saluto del sindaco Francesco Siviero, dell'assessore allo sport Doriano Moschini, del dirigente Coni provinciale Michele Veronese, del consigliere regionale Figc Argentino Pavanati e del referente dell'associazione Apport provinciale Fabio Visalli, Bardin ha raccontato con grande umiltà la sua lunga carriera di calciatore e allenatore lanciando un messaggio ai giovani: «Le cose devono essere conquistate: la maglia, lo spogliatoio e un posto in squadra». L'incontro si è concluso con omaggi a Bardin e un affettuoso dialogo con i bambini della scuola calcio della Bierreti Tagliolese. © riproduzione riservata
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Il Gazzettino