UDINE - Gli agenti del corpo forestale regionale stanno svolgendo in questi giorni una serie di controlli a campione sui terreni del Friuli Venezia Giulia per verificare se vi...
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Il programma si prefigge, da qui al 2016, di controllare circa il 10% delle aziende che coltivano mais in circa 85mila ettari della Regione, suddivisi in oltre 150 mila appezzamenti. Nei terreni dei Comuni scelti per il controllo nel corso dell'estate 2014, i forestali raccolgono alcune foglie di mais e poi le inviano ai laboratori dell'Ersa che è in grado di effettuare oltre mille analisi all'anno. In una fase successiva, prevista per il mese di agosto, potranno essere effettuati ulteriori campionamenti sulle spighe nei campi attigui a quelli in cui, dai primi controlli, sia emersa una positività. L'attività viene eseguita in forma molto «morbida». In caso di contrarietà del proprietario del terreno, infatti, i forestali si allontanano dando semplicemente atto a verbale dell'impossibilità di effettuare il campionamento.
Ma la loro presenza, notata a Fanna e Vivaro, ha subito indotto Giorgio Fidenato, presidente degli agricoltori federati, a inviare al corpo forestale, all'assessorato alle attività produttive e alle Procure di Udine, Gorizia e Pordenone una diffida dall'entrare nei campi suoi e degli associati.
Come detto si tratta di una serie di controlli di natura amministrativa che nulla hanno a che vedere con le indagini delegate dalla Procura di Udine a seguito delle denunce e controdenunce scaturite in merito alla semina di Mon810 effettuata alla luce del sole nei terreni di Mereto di Tomba e Colloredo di Monte Albano ad opera dello stesso Fidenato. Entrambi i raccolti sono già stati distrutti, il primo in esecuzione di un provvedimento amministrativo regionale, il secondo a seguito del decreto di sequestro preventivo firmato dal pm Viviana Del Tedesco, di cui si attende ancora la convalida ad opera del gip.
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Il Gazzettino