Offerta milionaria per Djoser

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Il Djoser, l'unico termovalorizzatore mai realizzato in provincia di...

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Il Djoser, l'unico termovalorizzatore mai realizzato in provincia di Udine, sta per essere acquistato e riattivato dopo un blocco di oltre due anni. Al curatore fallimentare della "Nuova Romana Bolzicco", Giuliano Bianco di Udine, infatti, è giunta un'offerta giudicata congrua, di 1,2 milioni di euro. Adesso, per gli imprenditori interessati a rilanciare con una proposta finanziaria migliorare, c'è tempo fino al 3 febbraio prossimo. Se nei prossimi 10 giorni nessuno si farà avanti, l'impianto sarà affittato e adeguato, per tornare poi a funzionare. Il termovalorizzatore era stato costruito, in collaborazione con l'Università di Udine, in località Manzinello, a Manzano, nel 2000, dalla srl di Roberto Lovato. L'obiettivo dell'imprenditore era quello di utilizzare gli scarti della lavorazione del legno delle aziende del Triangolo della Sedia per produrre energia. Costato attorno ai 15 milioni di lire, l'impianto ha funzionato bene per alcuni anni per poi finire nel mirino di associazioni ambientaliste e di controlli sulle emissioni in atmosfera da parte di diversi organi di polizia; per alcuni periodi è rimasto fermo, anche a seguito di incendi, per alcuni dei quali si è sospettato il dolo, e di cui non è mai stata accertata la responsabilità. Poi la "Nuova Romana Bolzicco" è fallita e il Djoser ha smesso di funzionare. È un impianto importante, abilitato alla termovalorizzazione di rifiuti speciali industriali sull'ordine di 20mila tonnellate all'anno, per la produzione di energia elettrica, con predisposizione per la cogenerazione e il teleriscaldamento. Al tempo, l'imprenditore Lovato aveva proposto la creazione di una struttura sanitaria adiacente con piscina per la riabilitazione che sfruttasse il calore generato dal Djoser, in forma gratuita. La società che andrà ad aggiudicarsi la gara e che prenderà in affitto l'impianto si assumerà anche l'impegno di reintegrate tutti i dipendenti attualmente in forze: sette persone in tutto. L'acquirente dovrà farsi carico, inoltre, degli interventi e degli oneri di adeguamento alle prescrizioni disposte dalla Provincia di Udine per l'ottenimento del nulla osta al riavvio dell'impianto e impegnarsi a smaltire i rifiuti non riciclabili e le scorie di precedente produzione come attualmente depositate nell'impianto.(((treppop)))
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Il Gazzettino