Nordest tra nuovi predatori e i gabbiani "alla Hitchcock"

Nordest tra nuovi predatori e i gabbiani "alla Hitchcock"
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Caro direttore,

sul Gazzettino ho letto che lupi, orsi, linci e sciacalli sono tornati a popolare il territorio. E questo è un segno che la natura, pur devastata dall'uomo, sta vincendo la sua battaglia e tutti dovremmo esserne felici. E ho letto, domenica scorsa, che a Venezia ci sono i gabbiani che uccidono i colombi e rubano il cibo ai turisti.



Credo che l'allarme rosso venga più dalle grandi navi che entrano in bacino San Marco che dai gabbiani. Quello degli uccelli potrà essere un problema ma certamente non da codice rosso. Mi auguro ora che l'uomo non metta in pratica ciò che ha dato dimostrazione di sapere fare meglio: uccidere e rubare.

Lorenzo Callegari



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Caro lettore,

è vero: se linci, orsi e persino lupi tornano a frequentare le nostre vallate è segno che, nonostante tutto, l'ambiente, soprattutto in montagna, non è stato irrimediabilmente deturpato come qualcuno aveva profetizzato. Certo, la presenza di questi animali "selvaggi" in territori che ormai ne avevano da tempo metabolizzato la scomparsa, ha un costo. Produce problemi nuovi che vanno affrontati senza isterie ma con la consapevolezza che è necessario trovare una convivenza tra questi "naturali" frequentatori delle montagne e l'uomo.



Un orso che vaga nelle nostre valli, non è un intruso da cacciare o scacciare. È una presenza viva che si muove nel suo ambiente. Va però gestita tenendo conto delle esigenze di tutti, anche di chi, per esempio, in quelle stesse zone lavora e alleva bestiame che dell'orso può diventare facile preda.



La questione dei gabbiani mi sembra invece un po' diversa. È difficile considerare Piazza San Marco un loro habitat naturale. La loro aggressiva presenza in una realtà così fortemente urbanizzata è un'evidente anomalia. Nessuno, voglio sperare, pensa che questo sia il problema numero uno di Venezia. E nesssuno credo, progetti di sterminare i gabbiani. Ma forse sarebbe il caso di convincerli a spostarsi altrove. In luoghi più adatti alla loro natura e ai loro micidiali voli radenti.

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Il Gazzettino