«Non ci saranno altri arrivi» Almeno per ora, poi si vedrà

«Non ci saranno altri arrivi» Almeno per ora, poi si vedrà
BELLUNO - Non arriveranno nuovi profughi in provincia. Nonostante lo stato allerta sia alto in tutto il territorio italiano e nonostante le cooperative bellunesi siano già al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BELLUNO - Non arriveranno nuovi profughi in provincia. Nonostante lo stato allerta sia alto in tutto il territorio italiano e nonostante le cooperative bellunesi siano già al lavoro per assorbire eventuali nuove emergenze, la prefettura di Belluno non è inserita nella lista del terzo riparto di immigrati. «Le informazioni ufficiali diffuse subito dopo Pasqua - fa sapere il capo di gabinetto della prefettura Andrea Celsi - assicuravano come nel terzo riparto di profughi noi non fossimo inseriti. Insomma, benchè non sia ancora stato formalizzato nulla, la prefettura di Belluno non è inserita nell'ambito della pre allerta per ora».

Gli sbarchi sulle coste sono tuttavia all'ordine del giorno e ci si può aspettare che nei prossimi riparti, dal quarto in poi, anche Belluno venga coinvolta. «Non abbiamo notizie di nuovi arrivi - conferma il sindaco Jacopo Massaro - ma vediamo tutti come gli sbarchi lungo le coste siano continui. La nostra unica preoccupazione è legata alla capacità di assorbimento delle cooperative».
Cooperative che, come ieri ha dichiarato Marco Slongo, il presidente del Consorzio Si a cui la prefettura ha affidato la gestione dei cinquanta ragazzi, si stanno organizzando fin da ora tra posti letto e beni di prima necessità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino