L'ingegner Renzo Sartori e i suoi più stretti collaboratori non hanno gonfiato ad arte i progetti di sviluppo del territorio dei Magazzini Generali per ottenere fondi pubblici....
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Alla pubblica accusa sono venute a mancare nel corso del contraddittorio un paio di testimonianze decisive. In primis quella di Paolo Bendinelli, il consulente esterno chiamato dai Magazzini Generali a ricostruire la rendicontazione delle attività formative svolte con i contributi regionali. Nell'ottobre 2011 aveva patteggiato un anno di reclusione, dopo aver collaborato con gli investigatori della Finanza. Al processo non ha saputo fornire certezze sulla presunta falsificazione della rendicontazione. Ha dichiarato di aver trasmesso agli inquirenti semplici «impressioni di sistema». In particolare il consulente non ha mai indicato il nome di chi l'avrebbe incaricato di modificare i conti. Nessun contributo alla ricostruzione dei fatti è arrivato neppure da Alessandra Guarise, l'impiegata trentottenne, addetta all'ufficio progetti dei Magazzini Generali, che si occupava della rendicontazione. Condannata nel luglio 2012 con rito abbreviato a sei mesi di reclusione, Guarise si è avvalsa della facoltà di non rispondere. «La formula assolutoria chiarisce in modo inconvertibile la correttezza dell'operato dell'ingegner Renzo Sartori - il processo ha chiarito senza tema di smentita l'assoluta regolarità della gestione dei fondi regionali utilizzati dall'ente pubblico Magazzini Generali». «Dopo tanti anni di sofferenze - aggiunge Sartori - sul piano personale e un enorme danno reputazionale su quello professionale, posso dire oggi di aver ottenuto finalmente giustizia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino