"Chiamato" da Sgarbi, capolavoro del Magnasco spedito all'Expo

Le operazioni di trasloco del quadro poi inviato a Milano
BASSANO - L'hanno impacchettato per bene e spedito a Milano. Il “Refettorio dei frati francescani osservanti, uno dei capolavori più ammirati del museo civico, è partito...

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BASSANO - L'hanno impacchettato per bene e spedito a Milano. Il “Refettorio dei frati francescani osservanti, uno dei capolavori più ammirati del museo civico, è partito alla volta dell’Expo. È una delle opere chieste in prestito per la composizione della mostra «Il tesoro d’Italia» una galleria di opere, tra pittura e scultura, dal Trecento al Novecento, curata da Vittorio Sgarbi per raccontare il gusto italiano.




La scena che il Magnasco squaderna nel grande dipinto, scenograficamente descritta con minuzia di particolari, presenta i frati ben lontani dallo spirito fondatore dell’ordine francescano ed accomodati a lunghe ed affollate tavolate, apparecchiate in biancorosso, dove pietanze e bevande vengono servite in abbondanza. Ce ne sarà per tutti, anche per i gatti. Nelle foto del nostro Aldo Remonato gli addetti all'opera durante lo smontaggio del grande quadro e la sua preparazione per il viaggio.







“Vivesse ai giorni nostri un tipo come Alessandro Magnasco (Genova 1667 – 1749) sarebbe in probabile sintonia con le posizioni di Carlin Petrini per un consumo consapevole, equo e sostenibile – si commenta in una nota stampa dei musei civici -. La sua tela, dipinta attorno al 1740, sottintende infatti un richiamo alle istanze di rigore portate avanti da alcuni rappresentanti dell’ordine stesso, tra i quali il più grande predicatore del tempo, il cappuccino padre Gaetano Maria da Bergamo, contemporaneo di Magnasco”.



Il dipinto, che vanta il più recente prestito allo Szépművészeti Múzeum, il Museo nazionale di Belle Arti di Budapest, per la mostra “Da Caravaggio a Canaletto” del 2013/2014,resterà a Milano, nello Spazio Eataly, fino al 31 ottobre 2015. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino