I commercianti hanno vinto: il vigile stacca-multe se ne va

I commercianti hanno vinto: il vigile stacca-multe se ne va
SANTO STEFANO - La protesta dei commercianti di Santo Stefano fa scappare il vigile di Asolo, che rinuncia all’incarico. Un...

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SANTO STEFANO - La protesta dei commercianti di Santo Stefano fa scappare il vigile di Asolo, che rinuncia all’incarico.


Un effetto clamoroso lo ha ottenuto la ventina di proprietari di negozi che si affacciano sulla piazza e nelle vie attigue del centro comeliano. Oltre al clamore mediatico per una finta serrata (in realtà i negozi sono rimasti chiusi solo per un paio d'ore), le proteste contro il Comune hanno indotto il vigile urbano di Asolo, che da una decina d'anni prestava servizio in estate a Santo Stefano, a girare i tacchi e tornarsene nella pedemontana veneta.

«E ora siamo davvero nelle peste - dice il vicesindaco Paolo Tonon - perchè non abbiamo nessun vigile in organico e non riusciamo ad ottenere un distacco o una mobilità da parte di agenti di polizia locale in servizio in altri Comuni o in Provincia. Quello che è accaduto in questi giorni dovrebbe far capire che organizzare un Comune è molto più complicato che aprire le serrande di un negozio. Ora siamo in piena stagione turistica e non possiamo garantire la vigilanza ed il controllo sul territorio. Un vero guaio non solo per Santo Stefano ma per tutto il Comelico. Si pensi, ad esempio, alla manifestazione "Vita nelle vie": chi si assumerà la responsabilità di vigilare il centro del paese dove affluiscono centinaia di persone?».



Il vicesindaco è amareggiato per la protesta dei commercianti, soprattutto perchè non riesce a capire le motivazioni concrete che hanno indotto la gran parte degli aderenti a esporre l'epigrafe del turismo morto. «La crisi del turismo non è certo legata ad un vigile urbano o a un segnale di divieto. Chi si ferma all'ombelico del proprio negozio non capisce come serva una pianificazione di vallata, delle proposte che si inseriscano in un rilancio generale della montagna dolomitica. Avrei desiderato sentire dai capi-rivolta, al di là di qualche risentita frustrazione per i pochi voti presi alle elezioni regionali, delle motivazioni concrete e delle proposte su cui discutere, magari anche dissentendo, ma cercando una collaborazione fattiva. Invece finora non ho sentito nessuno dei commercianti con i quali ho parlato presentare addebiti realistici all'amministrazione o fare controproposte da discutere. Vedremo cosa uscirà dalla riunione pubblica in municipio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino