Egregio direttore, scrivo a lei e ai suoi lettori per rendere voi tutti partecipi della mia indignazione. Il 5 agosto ho...
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scrivo a lei e ai suoi lettori per rendere voi tutti partecipi della mia indignazione. Il 5 agosto ho trascorso la giornata in Val Visdende (Sappada) per un pic-nic in allegria con la mia famiglia.
La sosta nell’intera vallata è stata resa a pagamento ma il tutto non è stato, ahimè, adeguatamente segnalato. Ecco quindi che sul parabrezza della mia auto, parcheggiata lungo una stradina di sassi secondaria, mi è stata affissa una multa della somma di 200 euro; il vigile, o chi per lui, ha approfittato ingiustamente della momentanea assenza mia e di mia moglie della durata di qualche minuto appena.
Ora, consapevole di aver infranto una regola e pronto a pagare, mi chiedo: rispetto della legge e buon senso non dovrebbero forse andare di pari passo? Fino a pochi mesi fa, a tale infrazione corrispondeva un’ammenda di “soli” 100 euro ed ora la cifra è raddoppiata. “Decisioni a livello regionale” mi è stata detto quale spiegazione e giustificazione; io pagherò perché onesto cittadino, ma la valle ha perso un futuro visitatore.
Inutile quindi, a mio avviso, il lamento di quanti sostengono la morte delle Dolomiti come luogo di villeggiatura; non tutti i cittadini possono permettersi vacanze da nababbi, né tanto meno pagare una multa pari ad un quinto del loro stipendio.
Adriano Stedile Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino