Migranti, il sindaco sfratta 2 afghani: «Sono pigri e non collaborano»

Migranti, il sindaco sfratta 2 afghani: «Sono pigri e non collaborano»
PERAROLO - Fuori i richiedenti asilo dal Comune: tra l'amministrazione di Perarolo e i due migranti ospitati sul territorio è braccio di ferro. Poco inclini alla fatica,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PERAROLO - Fuori i richiedenti asilo dal Comune: tra l'amministrazione di Perarolo e i due migranti ospitati sul territorio è braccio di ferro. Poco inclini alla fatica, scarsamente collaborativi, poco interessati all'integrazione: i due ragazzi afghani presi in carico dalla Cooperativa Cadore e ospitati in un appartamento comunale in centro al paese si rifiutano di prestare servizio volontario sul territorio, ma il primo cittadino Pier Luigi Svaluto non ci sta.




«Se le condizioni non cambiano non metteremo più a disposizione l'appartamento dove attualmente risiedono - minaccia Svaluto - e la cooperativa dovrà spostarli fuori comune. Mi dispiace, noi siamo sempre stati aperti e disponibili e in passato non abbiamo avuto nessun problema con i migranti, ma questi non rispettano gli accordi».



I due giovani afghani attualmente ospitati in una casa di proprietà del Comune nel centro del paese, si rifiutano di dare la loro disponibilità per piccoli lavoretti di manutenzione sul territorio. Trascorrono le giornate nell'ozio, del tutto decisi a non cedere alla richieste di collaborazione avanzate dalla cooperativa e dall'amministrazione. Vorrebbero ottenere il rilascio della carta d'identità, puntano i piedi, non cedono al compromesso.

«Non intendiamo rilasciare il documento, non ce n'è bisogno e la normativa in merito, d'altra parte, non è chiara - spiega il primo cittadino -. Questo diniego già in passato aveva creato malumori tra i cittadini stranieri e forme di ricatto, per cui si rifiutavano di prestare servizio se in cambio non ottenevano il foglio. I due presenti adesso a Perarolo, poi, non sono disponibili a fare nulla. Ne abbiamo parlato a lungo con la cooperativa e la nostra posizione è una: se la situazione non cambia l'appartamento lo useremo per altri scopi e loro dovranno lasciarlo».


Insomma la prospettiva è questa: nonostante gli sforzi della prefettura di coinvolgere nell'emergenza un numero sempre maggiore di Comuni, così da non gravare con l'ospitalità su pochi territori, Perarolo potrebbe rifiutarsi di dare ancora accoglienza ai due uscendo così dal gruppo di amministrazioni attive sul fronte migranti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino