Dodici manifesti storici in dono con il Gazzettino: il turismo com'era

Da sinistra Padrin, Papetti, Bridda e D’Agostino
BELLUNO - Si parte sabato 15 e si conclude domenica 21 dicembre. Sono dodici appuntamenti con una sintetica antologia di «pezzi d'autore», ovvero la riproduzione di famosi...

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BELLUNO - Si parte sabato 15 e si conclude domenica 21 dicembre. Sono dodici appuntamenti con una sintetica antologia di «pezzi d'autore», ovvero la riproduzione di famosi manifesti pubblicitari dal 1902 al 1956 aventi come oggetto la promozione turistica del territorio bellunese. Si tratta di un omaggio ai suoi lettori che il Gazzettino di Belluno intende offrire, grazie anche al contributo di Terna, per rileggere i messaggi più efficaci di propaganda delle nostre stazioni turistiche nella prima metà del secolo scorso. Ieri in Sala Affreschi l'iniziativa è stata illustrata alla presenza del vice presidente della Provincia Roberto Padrin, dei presidenti della Camera di commercio Luigi Curto e di Confcommercio Belluno Paolo Doglioni e del questore Attilio Ingrassia.








Dopo l'introduzione del capo servizio del Gazzettino di Belluno, Giancarlo D'Agostino, ne hanno parlato il direttore Roberto Papetti e il vice presidente di palazzo Piloni Padrin rimarcando, l'uno l'attaccamento del giornale al territorio e la volontà di coniugare così memoria, storia e cronaca intrecciate nei decenni, l'altro la necessità odierna di puntare le carte migliori nella promozione turistica anche traendo spunto dai messaggi di un tempo per riadattarli alle moderne caratteristiche della comunicazione. Le dodici stampe a colori, che saranno raccolte in un contenitore, accompagneranno ogni copia del giornale nelle giornate di sabato e domenica proponendo autentici gioielli della famosa collezione Salce, un corpus di quasi 25.000 pezzi raccolti dal 1895 al 1962 da Ferdinando Salce e dalla moglie Regina Gregorj e in deposito ai Musei Civici di Treviso.



Le Dolomiti, Belluno, il Cadore, Cortina, Feltre, Auronzo e Misurina sono rappresentate nelle 12 stampe che furono realizzate da autentici maestri della cartellonistica pubblicitaria come, ad esempio, l'austriaco Franz Lenhart. I soggetti, rappresentati con particolare gusto artistico, parlano di soggiorni «saluberrimi», di sport e tempo libero sui monti, di escursioni e manifestazioni varie per arrivare ad una data importante, ovvero le Olimpiadi invernali di Cortina del 1956. Prodotti dall'Enit e dalle aziende locali di soggiorno e turismo quei manifesti appaiono certamente datati negli stili e nei linguaggi dell'epoca, ma mantengono un certo fascino che la patina del tempo non ha scalfito. Forse perché gli autori erano veri artisti con innegabile preparazione tecnica.



L'occasione è stata propizia anche per ricordare che in tale settore si cimentarono almeno tre pittori-grafici-designer bellunesi: l'agordino Bruno Angoletta di Rivamonte, papà di Marmittone sul «Corriere dei piccoli»; il serenese di ascendenze lamonesi Walter Resentera i cui affreschi si vedono alla Birreria Pedavena; il bellunese di origini lorenzaghesi Mario De Donà-Eronda, noto anche in campo internazionale nel secondo dopoguerra. Il loro ricordo ha fatto balenare l'ipotesi di future e analoghe iniziative per proporre al pubblico di oggi quanto i tre produssero nel campo della grafica pubblicitaria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino