UDINE - «Fino a quando Ermacora intende abusare della nostra pazienza?». Bando alla diplomazia, bando ai tatticismi. Sugli Ogm Confagricoltura passa alla fase due, quella senza...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Autorizzati di fatto a vendere Ogm, ma non a coltivarli. Questa, secondo Confagricoltura, la contraddizione del modello Italia. E dopo la presa di posizione del presidente regionale Cressati contro la distruzione del campo di Fidenato («Distruggere campi è come bruciare libri»), Foffani ci va giù ancora più duro. «Si parla tanto di tracciabilità, ma in Italia possiamo spacciare per Ogm free quello che non lo è, tutto questo mentre chi produce vino (come Foffani e lo stesso Ermacora, ndr) è obbligato a denunciare in etichetta anche un milligrammo di solfiti». Questione di marketing? «Se l'idea è quella di promuovere la nostra agricoltura con la bandiera Ogm free, è un boomerang che ci tornerà dritto sulla testa: coi consumatori si può forse fare confusione, ma i nostri concorrenti all'estero non ce lo perdoneranno. Diranno che gli fanno i furbi italiani, tanto per cambiare».
Confagricoltura mostra i muscoli, rimproverandosi forse qualche eccesso di tatticismo in passato?
Foffani non è d'accordo, assicura che la strategia non è cambiata e continua a non condividere le fughe in avanti di Fidenato. «Sebbene in Italia fanno più effetto le parole gridate, abbiamo sempre tenuto una posizione pacata e scientifica. Personalmente sottoscrivo al 100% quanto scritto sabato da Elena Cattaneo sulle pagine del Sole 24 Ore contro la rinuncia dell'Italia alla sperimentazione in materia di Ogm.
L'errore più grande, infatti, è proprio quello di fermare la ricerca. Perché se da un lato è vero che produrre senza sporcare è impossibile, è solo la scienza che ci può aiutare a trovare la migliore via di uscita».
Riccardo De Toma
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino