Cicloamatore si sente male, cade e muore: "assalto" con i telefonini

foto di repertorio
TREVISO - Solo due anni fa, colpito da un malore mentre pedalava si era salvato, ieri invece a nulla sono valsi i soccorsi. È morto improvvisamente, mentre percorreva il Fadalto...

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TREVISO - Solo due anni fa, colpito da un malore mentre pedalava si era salvato, ieri invece a nulla sono valsi i soccorsi. È morto improvvisamente, mentre percorreva il Fadalto sulla sua bici, in territorio bellunese, Antonio Lemme, 59 anni di Vittorio Veneto.




Drammatici i momenti del soccorso, mentre attorno al ciclista a terra si addensavano curiosi, molti dei quali armati di telefonino per scattare foto. Di fronte all’insistenza dei "fotografi del dolore", i soccorritori hanno alzato una coperta come paravento per proteggere il paziente da quell’invadenza priva di qualsiasi rispetto.



Non è chiaro se la caduta sia stata accidentale o se provocata da un improvviso malore. Un residente, infastidito dagli scatti dei telefonini, ha voluto prendere una coperta per proteggerlo.



Il decesso sarebbe avvenuto durante il trasporto all’ospedale di Belluno. Lemme era un rappresentante di vini, una professione che lo portava a viaggiare nel territorio e con cui si era fatto conoscere e benvolere da molti, ma era anche un appassionato della due ruote. «Una persona perbene» ricorda commosso il titolare dell'Eurovelo, il negozio di bici di cui Lemme era cliente da anni.



Il 59enne abitava con l'anziana madre, Maria, in un appartamento sopra al negozio di abbigliamento Visentin. Sposato con Anna, poi separato, lascia la figlia Beatrice, 24enne, studentessa e atleta e della Nottoli Nuoto.



Un malore che solo due anni fa, nel giorno di Pasqua, lo aveva colpito sempre mentre stava pedalando, allora a Pinidello di Cordignano. All'epoca venne trasportato in gravi condizioni al Ca’ Foncello di Treviso, seguirono mesi di cure e la lenta ripresa. Di quell'episodio parlava con gli amici che ogni mattina incontrava al Bar K2, in centro città, dove andava a bere il caffè. Un incidente che però non gli aveva tolto la grande passione di pedalare.



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Il Gazzettino