ROMA - Formazione pubblica per l'apprendistato, violazione del tetto dei contratti a termine e numero massimo di proroghe. Su questi tre punti si giocherà la partita del decreto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma come si presentava il decreto legge uscito dal Consiglio dei ministri e com'è adesso? Rispetto al testo del governo, che cancellava la formazione pubblica obbligatoria per l'apprendistato, la versione uscita da Montecitorio ne prevede un parziale ritorno. Spetterà infatti alle Regioni fornire il servizio, entro 45 giorni, altrimenti i datori potranno ritenersi esonerati.
Altro punto di scontro è stata l'introduzione, in commissione, dell'obbligo di assunzione a tempo indeterminato, per i datori che sforano il tetto del 20% dei contratti a tempo determinato. In pratica tutti gli assunti a tempo determinato, oltre il tetto del 20%, diventeranno automaticamente a tempo indeterminato. La proposta di Poletti, invece, prevedeva il pagamento di una sanzione pecuniaria per gli imprenditori che utilizzano un numero eccessivo di contratti a termine. Ultima modifica introdotta nel passaggio alla Camera, su cui si chiede di intervenire ora al Senato, riguarda il tetto di proroghe per i contratti a tempo determinato, che è passato da otto (nella versione iniziale) a cinque (nel testo uscito da Montecitorio) nell'arco di 36 mesi.
Per Renato Brunetta, capogruppo di Fi, «il testo originale ci piaceva, azzerava le infamità della legge Fornero, adesso è peggiorato». Giudizio negativo anche dal segretario della Cgil, Susanna Camusso: «Continueremo l'iniziativa affinchè il Senato tolga l'ulteriore aggiunta di precarietà». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino