«La pista ciclabile non deve cancellare la linea ferroviaria»

«La pista ciclabile non deve cancellare la linea ferroviaria»
Sul progetto della Comunità Montana della Carnia di realizzare una pista ciclabile lungo la ferrovia Carnia-Tolmezzo, dalla Polveriera di Tolmezzo ad Amaro c'è da registrare...

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Sul progetto della Comunità Montana della Carnia di realizzare una pista ciclabile lungo la ferrovia Carnia-Tolmezzo, dalla Polveriera di Tolmezzo ad Amaro c'è da registrare una lettera aperta firmata da Pierpaolo Lupieri (Tolmezzo) Luigi Bianchi (Trieste) Piero Colussi (Pordenone) Pino Ieusig (Gorizia) Marco Rossi (Casarsa della Delizia) Luciano Simonitto (Carnia) Romano Vecchiet (San Daniele) che interviene sulla questione. «Ci auguriamo vivamente- scrivono i firmatari che tale progetto possa trovare coesistenza "pacifica" con la linea ferroviaria dismessa e non, tout court, si proceda alla cancellazione della stessa». La lettera sottolinea come tale opzione porterebbe alla definitiva soppressione di uno degli elementi più interessanti dell'archeologia industriale di inizio secolo in Carnia (l'inaugurazione della linea porta la data del 1910). Ciò in funzione anche di ipotesi di recupero del bene in chiave turistico-museale e di transito ferroviario storico, soprattutto collegato alle iniziative sulla Grande Guerra che toccheranno il nostro territorio dal prossimo anno. Va solo ricordato che la ferrovia Carnia-Tolmezzo-Villasantina fu uno dei maggiori strumenti di supporto logistico allo sforzo bellico.

«Saremmo profondamente rammaricati- concludono - se proprio dalla Carnia giungesse il De profundis su questa eccellente infrastruttura industriale e storica, che tanto ha dato alla sua terra e al suo sviluppo. Tra l'altro sulla tratta nell'ultimo anno aveva già operato in accordo con il Cosint, per una pulizia complessiva della linea, l'Associazione "Vecchi Binari Fvg", presieduta dall'amico Flavio Cimenti, cui va il nostro plauso per l'impegno fin qui profuso, e che continua quello di altre associazioni regionali. Un plauso che parimenti giriamo anche all'Assessore provinciale Franco Mattiussi che, intuendo le potenzialità dell'iniziativa, aveva contribuito a sostenerla».
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Il Gazzettino