L'arcivescovo in due carceri: «Attenzione a chi sta soffrendo»

L'arcivescovo in due carceri: «Attenzione a chi sta soffrendo»
UDINE - La veglia pasquale celebrata ieri sera in cattedrale a Udine ha unito alla gioia per la Resurrezione quella per il ricevimento dei sacramenti dell'iniziazione cristiana...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - La veglia pasquale celebrata ieri sera in cattedrale a Udine ha unito alla gioia per la Resurrezione quella per il ricevimento dei sacramenti dell'iniziazione cristiana di 9 catecumeni: sono Shaquir, Marianthi, Etleva, Leo-Dang, Gabin, Lisa, Teùta, Zlata e Angela che, dopo essere stati «eletti» in cattedrale la prima domenica di Quaresima e aver celebrato gli scrutini nelle loro parrocchie, sono ora entrati a far parte pienamente della comunità cristiana. Motivo in più per gioire in questo giorno di Pasqua che l'arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, inizia alle 9 con la messa nel carcere della città. Alle 10.30 in cattedrale il Pontificale e nel pomeriggio, alle 17, presiederà la celebrazione dei Vespri. Domani, alle 9.30, sarà tra i carcerati di Tolmezzo, per condividere l'Eucaristia con loro. «La Santa Pasqua ci spinga ad uscire dal torpore dell'indifferenza», ha esortato l'Arcivescovo nel suo messaggio a tutte le comunità friulane. Un'indifferenza che, ha aggiunto, «tende a soffocare in noi la preghiera». La giornata odierna, dunque, «riaccenda in noi la speranza di poter fare qualcosa per chi soffre di più di noi, allargando le braccia e il cuore come il buon samaritano». L'Arcivescovo ha richiamato le recenti parole di Papa Francesco riguardo la «globalizzazione dell'indifferenza», una «vera tomba dell'anima», perché «non fa più sentire i gemiti dei sofferenti».

A.L.(((lanfrita))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino