Coppola fuori dal Consiglio deserto ma resta assessore: «Grazie Zaia»

Coppola fuori dal Consiglio deserto ma resta assessore: «Grazie Zaia»
ROVIGO - L’avventura di Isi Coppola in consiglio regionale è finita, ma non quella in Regione a Venezia, perché resta in giunta. Ieri solo una porzione dell’aula (29 su 62...

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ROVIGO - L’avventura di Isi Coppola in consiglio regionale è finita, ma non quella in Regione a Venezia, perché resta in giunta. Ieri solo una porzione dell’aula (29 su 62 presenti), con il Pdl e parte della Lega usciti perché contrari alla decadenza e alla necessaria surroga, ha votato la delibera, ossia la minoranza con Pd e Idv, oltre a Ncd e pochi altri della maggioranza (tra i quali il leghista polesano Stefano Falconi).




La partita, però, non è finita. «Andrò fino in fondo - annuncia Isi Coppola - faremo tutti i ricorsi possibili prima di Natale. Ancorché si tratti un’ammenda amministrativa e non penale, ritengono corretto nei confronti degli elettori, della mia famiglia, delle persone che mi sono state vicine, dimostrare la verità e la mia onestà. Mi auguro solo che ci siano i tempi per vedere vincere la giustizia». Coppola continua ribadendo che «oltre alle attestazioni di affetto ricevute, anche a Zaia sono sono state espresse in questi giorni da vari livelli anche nazionali, nonché dai mondi che afferiscono alle mie deleghe. Diecimila preferenze in più non si ottengono per avere offerto uno spritz».



Il Governatore non le ha tolto il posto in Giunta, sorprendendo tanti. «Lo ringrazio. In questi anni con lui mai c’è stato un momento di difficoltà, anzi. È una persona riservata, ma ha mostrato un affetto non scontato, dandomi fiducia e stima. Ha comunque letto le carte per valutare una vicenda incredibile». Non le ha solo lette, ma ha anche chiesto una consulenza al prof. Mario Bertolissi, docente di Diritto costituzionale all’università di Padova. Il giurista spiega che la sentenza è mirata a Coppola quale consigliere, non come assessore, così da non produrre una decadenza dalla giunta. Tradotto: diventa questione di opportunità amministrativa ed etica.



Il costituzionalista ritiene imprescindibile il considerare le azioni che Coppola può fare, ossia il ricorso in Cassazione, nonché i tempi di questo, l’ambito di revoca della delega e l’incisività del presidente o di un altro assessore a operare in quei settori. Il primo ricorso che Coppola può fare, è noto, è per la sospensiva della sentenza della Corte d’Appello, che sarebbe discussa tra gennaio e febbraio, ma con il mandato che sta finendo, il fatto che Zaia tenga le deleghe o le dia a un altro per un paio di mesi, può far perdere «efficacia ed efficienza» alla giunta.



Per Bertolissi si tratta di «una violazione di legge riprovevole, ma non comparabile con fattispecie delittuose gravi» e visto l’annunciato ricorso, nonché il fatto che l’amministrazione stia finendo, il “licenziamento” di Coppola avrebbe effetti deleteri sull’amministrazione «senza alcuna utilità per la Regione e per la comunità». Tra l’altro, chiosa il giurista, visti gli anni trascorsi «ora risulta impossibile trarre le più ovvie conseguenze senza arrecare danni alle funzioni pubbliche e di immagine». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino