VENEZIA - Dalle carte dell’inchiesta sul Mose spuntano anche le stangate ordite dai protagonisti del giro vorticoso di soldi. Stando alle accuse, uno degli arrestati, Gino...
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Stando alle accuse, uno degli arrestati, Gino Chiarini, finse di essere il procuratore aggiunto di Udine, Raffaele Tito, e di dare informazioni su indagini in corso. Il millantato credito, secondo gli investigatori, rese qualcosa come 6 milioni di euro ai danni dell’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, e di Piergiorgio Baita. Oggi, intanto, ultimo atto del consiglio comunale di Venezia: in aula le dimissioni del sindaco Giorgio Orsoni.
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Il Gazzettino